Austria, il Governo vara misure di contrasto agli estremismi
È attraverso il proprio profilo Twitter che il Cancelliere federale Sebastian Kurz, a seguito del vertice anti-terrorismo organizzato dal Presidente francese Emmanuel Macron, sceglie di condannare gli attentati subiti nella Capitale lo scorso 2 novembre.
Un modus operandi, quello emerso dal summit, che vede l’esecutivo annunciare una serie di misure drastiche volte a stigmatizzare apertamente l’ennesima rivendicazione a firma del sedicente Stato Islamico, costata la vita a 4 persone.
La presa di posizione
Come si legge dal tweet, “nella lotta contro l’Islam, creeremo un ‘reato di Islam politico’ per agire contro coloro che non sono essi stessi terroristi, ma che creano il terreno fertile per questo”.
Una reazione forte e di impatto ritenuta indispensabile al fine di risolvere, o quantomeno contenere, le marcate lacune nella sicurezza percepite a seguito dell’attentato.
Tra le misure previste, che saranno soggette a votazione in Parlamento a dicembre , continua il giovane leader, “ci saranno ulteriori possibilità di chiusura dei luoghi di culto, l’introduzione di un registro degli Imam ritenuti pericolosi, sarà rafforzata la legge sui simboli e sulle associazioni e saranno prese misure per arginare i flussi finanziari per il finanziamento del terrorismo”.
Pugno duro, pertanto, per chi sia condannato per reati di terrorismo, con la possibilità di detenzione a vita o di sorveglianza elettronica anche dopo aver scontato la pena se “non completamente de-radicalizzato”, e possibilità di revoca della cittadinanza.
Una lotta che impone di far fronte comune
Kurz, che già all’indomani dell’attentato aveva affermato di volere unire le forze nella “guerra contro l’Islam”, ha trovato in Emmanuel Macron l’interlocutore più consapevole e battagliero nell’indicare una nuova risposta europea al fenomeno.
Per Macron si rende necessario l’ampliamento di banche dati comuni e del conseguente scambio di informazioni, mentre idee diverse arrivano dal Premier olandese Mark Rutte e dalla cancelliera Angela Merkel, che propendono invece per un rafforzamento dei controlli ai confini dello spazio Schengen. Anche il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel si è espresso in merito, suggerendo di creare un istituto idoneo a formare gli Imam in Europa.
Ad ogni modo, ciascuna delle suindicate proposte dovrebbero essere presentate al Consiglio europeo del 10 dicembre.