Quelli che ci hanno lasciato il conto da pagare e ora dicono che saprebbero come pagarlo
Pippo Civati fa notare che
In tv si aggirano strane creature. Sono appena arrivate da un pianeta lontano, e si dichiarano sorprese di quello che accade in Italia.Ieri sera abbiamo visto Maroni, quello bravo della Lega, che proviene dai Bastioni di Orione (vicino a Gallarate), spiegare che il suo scalone di cinque anni fa andava bene, mentre quello di Monti no. E che si doveva fare di più per l’evasione fiscale, anche. E che l’Ici alla Chiesa, insomma.Con lui, negli stessi studi televisivi, c’era Gelmini (che forse proviene da Saturno, dato l’umore) che spiegava di votare a favore di un governo di cui non fa più parte perché è il momento della responsabilità e di salvare l’Italia. Pare si sia perso un botto di tempo, negli ultimi anni.Poi c’erano direttori, dalla vaga rassomiglianza con Sauron, spiegare che ci voleva più rigore e, soprattutto, più equità, facendo capire che a pagare qui sono sempre i soliti. I soliti che hanno sempre pagato in questi vent’anni? No, altri soliti. Diversi.Chissà quando se ne ritorneranno nella notte in cui tutte le astronavi sono nere, sul loro strano pianeta. Che deve essere un posto curioso, dove le categorie sono sospese, e la logica qualcosa per cui si finisce nei guai. Grossi.
Ma se c’era una manovra equa così facile da fare, perché non l’hanno fatta quelli che sono stati al governo fino a tre settimane or sono? Quelli che oggi vanno a impestare i nostri teleschermi con l’aria compiaciuta e furbetta del gatto che ha mangiato il canarino, come Barbisino Maroni? I pensionati, i padroncini di casa, gli automobilisti stanno pagando il conto che loro ci hanno lasciato