Istat: “Quasi 4 milioni di under 35 non studiano e non lavorano”
Istat: “Quasi 4 milioni di under 35 non studiano e non lavorano”. È un’analisi impietosa quella realizzata dall’Istat sui neet (acronimo inglese di Not engaged in Education, Employment or Training), in italiano né-né, ovvero quegli individui, in prevalenza giovani, che non sono iscritti a nessun percorso di istruzione o formazione e non hanno un lavoro. Secondo le stime dell’Istituto nazionale di statistica sarebbero infatti 3,75 milioni i giovani under 35 a trovarsi in questa condizione, ovvero il 27% se si considera la fascia che va dai 15 ai 34 anni. Al Sud i dati sono ancora più preoccupanti: la percentuale sale al 36,2%, in termini assoluti oltre 2 milioni di persone, più della metà del totale.
Nell’ultimo rapporto, ampliato alla fascia dei 30-34 anni, i dati mostrano un peggioramento rispetto al terzo trimestre dello scorso anno: i neet sono aumentati di oltre 300 mila unità, passando da 3,43 milioni (25,8%) a 3,75 milioni (28,5%). Dei quasi 4 milioni di neet under 35, più di 1,5 mln sarebbero giovani con bassi livelli di istruzione (non oltre la licenza media), 1,8 mln quelli in possesso del diploma di maturità, mentre 437 mila quelli laureati.
All’interno della categoria si evidenzia anche una drammatica disparità di genere: tra i neet gli uomini sono 1,64 milioni mentre le donne 2,11. I dati diffusi dall’Istat sono ancora più preoccupanti se confrontati con quelli degli altri paesi europei. Nel 2012 la percentuale dei neet in Italia (fino a 29 anni) superava il 25%, mentre la media dei paesi dell’eurozona si fermava al 17,3%. Solo la Bulgaria e la Grecia avevano valori peggiori dei nostri.