Non poteva passare in tranquillità la visita di Laura Boldrini in Sudafrica per portare omaggio alla salma di Nelson Mandela. Ad aprire il fuoco è stato Il Giornale, che l’ha accusata di essere andata in trasferta a Johannesburg accompagnata dal fidanzato “a nostre spese”. In effetti, nella ventina di persone che – secondo Lettera43 – stavano sul Falcon della Presidenza del Consiglio, assieme al responsabile della comunicazione della Boldrini, al suo portavoce e alla consigliera per le relazioni internazionali, c’era la sua scorta e Vittorio Longhi, il compagno.
E’ la stessa testata a far notare che le spese di soggiorno sono state ridotte al minimo (la delegazione ha dormito e forse anche mangiato sull’aereo), ma è intervenuta la Boldrini stessa. Prima ha affidato alla rete una risposta sulla parte economica, sottolineando che “la delegazione ha viaggiato di notte sia all’andata che al ritorno” (non si è speso nulla per dormire) e “non ci sono state spese di viaggio” (cioè si è speso solo il costo della trasferta in aereo, a prescindere dal numero di partecipanti), mentre tutta la sua delegazione ha rinunciato all’indennità di missione. In sostanza si è speso solo per la sicurezza della Boldrini: “L’indennità di missione del personale di scorta ammonta complessivamente a 300 euro circa”.
Alla Boldrini, però, la critica sul compagno non è proprio andata giù: secondo lei, dietro quell’accusa, c’è ben altro: “In queste critiche sento forte l’impronta di una arretratezza sessista dura a morire nella vita pubblica italiana – ha scritto su Facebook -. A fare scandalo è il fatto che una donna delle istituzioni sia accompagnata da suo marito o dal suo compagno”.
A suo dire, infatti, “Nessuno si sogna di contestare la presenza di una moglie o di una compagna al fianco dei vertici istituzionali di genere maschile. In Italia come in tutto il mondo, da sempre persone con incarichi istituzionali viaggiano in coppia, senza che questo rappresenti uno scandalo. Lo fanno negli Stati Uniti come in Europa, in Asia come in Africa”. Morale, per la presidente le polemiche scatenate “penso che non riguardino solo me, ma lo spazio che a noi donne viene concesso nell’Italia di oggi. C’è ancora molta strada da fare“. Quella del prossimo viaggio, magari.
Gabriele Maestri