Missili russi alle porte dell’Europa, torna la guerra fredda?
Missili russi alle porte dell’Europa, torna la guerra fredda?
Secondo le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano Bild, la Russia di Putin si starebbe preparando ad imponenti manovre militari, consistenti nel dispiegamento di missili in grado di colpire, in ogni momento, la Polonia e la stessa Germania.
Secondo le immagini satellitari, spiega il quotidiano tedesco, si tratterebbe di missili mobili SS-26 Stone, in grado di trasportare una testata nucleare e con un raggio di almeno 500 chilometri: potrebbero, dunque, colpire non solo l’intero territorio d’un paese-chiave della Nato come la Polonia, bensì persino Berlino, Dresda, Lipsia e altre vitali città tedesche.
Per ora la notizia non è stata confermata dalle altre fonti di informazione tedesche; se però lo fosse, non c’è dubbio che si tratterebbe di un nuovo balzo in avanti dell’escalation del confronto tra l’Occidente (Usa e Ue), che proprio in questi giorni sta facendo sentire la propria voce nel caso Ucraina, e un Cremlino in cui Putin appare deciso a ricostruire nella massima misura possibile l’Impero che la Russia ebbe prima sotto gli zar, poi con la dittatura sovietica.
L’accelerazione russa arriva in seguito al progetto della Nato di costruire uno scudo antimissile, che vedrebbe dislocati i propri punti strategici tra la Polonia e la Repubblica Ceca, in funzione difensiva rispetto ai missili nucleari iraniani e nordcoreani.
È fuor di dubbio, comunque, che dal suo ritorno al potere al posto del più moderato predecessore Medvedev, Putin stia facendo di tutto per acuire la tensione tra i due ex blocchi della Guerra Fredda.
Prova né è lo sviluppo, da parte della Russia, di molti costosi e modernissimi sistemi d’arma: nuovi sottomarini, nuovi missili, i nuovi bombardieri per l’attacco supersonico a volo radente Sukhoi 34, e tanti altri sistemi d’armamento. Armi pensate non certamente in chiave difensiva.