L’UE ‘sospende’ i negoziati con l’Ucraina. Yanukovich concederà il rimpasto di governo agli europeisti
Il governo sostenuto dal Presidente Yanukovich è sempre più traballante: già dal 3 Dicembre, quando il parlamento respinse una mozione di sfiducia nei confronti dell’esecutivo, si parla di un possibile “rimpasto”, chiesto a gran voce, tra le altre cose, dai manifestanti e dai partiti pro-UE.
Yanukovich, da parte sua, per calmare gli animi, in particolare dopo i tentativi in mondovisione delle “teste di cuoio” di far smobilitare i manifestanti dai luoghi della protesta a forza di manganellate, aveva già rimosso il capo dell’amministrazione comunale, in pratica il sindaco di Kiev, Oleksandr Popov, e il numero due del Consiglio Nazionale della Difesa Volodimir Sivkovich.
Oggi, passato quasi un mese dall’inizio delle proteste di Piazza Maidan, i filo-europeisti hanno riportato un altro importante risultato: dando probabilmente l’ultima spallata al governo del “gran rifiuto” a Bruxelles. Anna Gherman, deputato del Partito delle Regioni di Yanukovich, ha dichiarato, infatti, di “aver chiesto ad Azarov (il primo ministro ucraino ndr) di cambiare il 90% dei ministri”.
Quindi, mentre Yanukovich vola verso Mosca per trattare con Putin, Azarov, appena tornato dall’incontro con il Commissario per l’allargamento dell’UE Stefan Fuele, cerca di rassicurare la Piazza di Kiev ma anche Bruxelles, rinnovando la volontà ucraina di entrare a far parte della comunità degli stati Europei, ma nello stesso tempo ci tiene a ricordare che “anche le porte dell’Unione Doganale (con Russia, Bielorussia e Kazakistan) sono aperte per noi”.
Fuele, 24 ore dopo l’incontro con Azarov, ha dichiarato che “le parole e gli atti del Presidente e del Governo sono sempre più lontani, i loro argomenti non hanno fondamento con la realtà”: la pazienza di Bruxelles sta giungendo al termine, al momento i negoziati sono “sospesi” e verranno interrotti se Kiev continuerà con questo “tira e molla”.
I filo-europeisti sono scesi numerosi anche oggi in piazza, molte migliaia di persone sono rimaste accampate sulla neve dopo che domenica in 300mila avevano manifestato sempre in Piazza Maidan, alla presenza dell’ospite d’eccezione John McCain, sfidante repubblicano di Obama alle presidenziali del 2008: domani si svolgerà una protesta durante l’incontro con Putin di Yanukovich, quest’ultimo ancora una volta accusato di voler vendere l’Ucraina alla Russia.
Certo è che Putin cercherà in tutti i modi di mantenere Kiev nell’orbita di Mosca: lo zar ha già assicurato che la Russia potrebbe farsi carico del deficit ucraino di investimenti stranieri che ammonta a 17 miliardi di dollari.