Il M5S restituisce 2,5 milioni, ma non sa dove versarli
Il M5S restituisce 2,5 milioni, ma non sa dove versarli
Tra le tante colpe che il Movimento 5 Stelle addossa al governo Letta c’è anche il non avere ancora aperto – come invece si era impegnato a fare ad agosto, proprio su impulso dei parlamentari stellati – il conto corrente su cui versare il denaro frutto dei tagli all’indennità e alla diaria che deputati e senatori vicini a Beppe Grillo si sono autoimposti, per destinarli all’aiuto alle piccole e medie imprese.
Si tratta, come è facile immaginare, di tanti soldi. Tantissimi: per l’esattezza, 2.563.016,76 euro, ricavati dalle rinunce del periodo giugno-ottobre (cui bisogna aggiungere i due milioni precedenti). Il conto, però, ancora non c’è, nonostante un emendamento alla conversione del “decreto Fare” prevedesse la sua apertura entro il 19 novembre. Anche per questo, i parlamentari del M5S hanno inscenato il loro secondo “Restitution day”, stavolta davanti alla sede del ministero dell’Economia in via XX Settembre, perché quel conto sia aperto immediatamente.
“Basta! Ministro Saccomanni apri il conto Pmi” è lo slogan della giornata, mentre i parlamentari si sono presentati davanti all’edificio con un maxi assegno (per le dimensioni e per la cifra) delle loro economie, che sono pronti a restituire allo Stato: “Questi soldi sono bloccati dall’immobilismo del governo Letta – ha detto la capogruppo al Senato Paola Taverna – Nonostante il nostro emendamento approvato il 5 agosto scorso nel ‘decreto del fare’, non è stato ancora emanato il decreto attuativo che ci consentirebbe di versare questi soldi aiutando le piccole imprese in difficoltà”.
Non è più tenero Vito Crimi, che per primo ha ricoperto quel ruolo: “Pretendiamo l’istituzione immediata del fondo dove poter versare i nostri soldi”. E guai a catalogare l’iniziativa come una mossa anti-Renzi: “A noi di Renzi non ce ne frega proprio nulla – precisa Crimi -. La nostra è una scelta fatta fin dall’inizio, ben prima delle elezioni. E’ Renzi che è in ritardo”.
IMPEACHMENT IN AUTO BLU? – Eppure, proprio il giorno prima della cerimonia del Restitution day, scoppia un piccolo caso, che ha le sembianze di Laura Bottici, senatrice M5S, additata da molti come potenziale “apriscatole” per il suo ruolo di Questore a palazzo Madama. Ieri, infatti, ha partecipato alla cerimonia al Quirinale per lo scambio degli auguri natalizi con le alte cariche dello Stato (nonostante le minacce di impeachment sventolate a più riprese), ma secondo l’HuffPost, avrebbe raggiunto il Colle con l’auto blu, citata in tanti discorsi come status symbol negativo della Casta.
Gabriele Maestri