Amici della grande politica, benvenuti ad una nuova puntata di “Tutto Ballarò minuto per minuto”!
Giornata frenetica per le forze politiche che spingono il governo a discusse modifiche sulla manovra. Forse per questo stasera scende in campo anche un esponente politico degli enti locali: Renata Polverini, del PdL, presidente della Regione Lazio. Combatterà contro un agguerrito Antonio Di Pietro, fortemente orientato a votare contro questa manovra.
[ad]Rischierà di subire un fuoco di fila invece il rappresentante selezionato dal governo, il sottosegretario al ministero dell’economia Gianfranco Polillo.
Chiudono il quadro il procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso, il rappresentante della Banca Mondiale Vito Tanzi, il segretario della Uil Luigi Angeletti, il vicedirettore di Repubblica Massimo Giannini e il tributarista Raffaello Lupi.
Dovrebbero esserci i consueti sondaggi di Nando Pagnoncelli. E sicuramente non mancherà la consueta arguzia della satira di Maurizio Crozza.
21.05 Parte la puntata! E già Floris sbaglia il numero dei suoi amati cartelli. Ci mostra in ogni caso quanto costa la manovra. Sostanzialmente quanto costa per famiglia, a seconda del reddito e del numero dei figli.
21.11 Strana anteprima: molto spazio per gli ospiti prima della copertina di Crozza. Si parla infatti del nuovo libro del procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso. Che cita il cartello di Medellin e la sua volontà di risanare il debito pubblico colombiano. Poi tocca a Vito Tanzi, ex Fmi e ora alla Banca Mondiale. Floris fa “il termometro” e cita, chicca, l’esperienza di Tanzi al sottosegretariato all’economia dal 2001-2003. Poi presenta Lupi (sosia di Mario Mauro) e lancia la pubblicità. Ora attendiamo Crozza.
21.18 Inizia Crozza! E si chiede il motivo di questo slittamento della manovra. Tutte le caste sono state colpite. Perché non le farmacie? Perché hanno le croci all’esterno? Del resto per diventare farmacisti bisogna essere figli di farmacisti. Mica facile. Poi parte imitazione di Marlon Brando ne “Il Padrino”. E se la prende con quelle lobby con l’hobby di mandare a ramengo il paese.
21.23 Chiedere ai deputati di tagliarsi lo stipendio è come chiedere un attivismo sessuale minore a Berlusconi. Poi legge dichiarazioni di Razzi omettendo la parolaccia più celebre. “Ma dove li prende i deputati Di Pietro? Dagli scarti di X Factor!?!”. Andiamo piano: pure gli Oblivion furono scartati da X Factor.
22.25 Dopo l’enigmatica frase di Crozza “Un Bossi vale dieci Maroni” parte un servizio di Poggi sul volo Roma-Bruxelles con la Camusso che elogia i fondamentali dell’Italia. Poi Poggi è costretto a mettersi la cravatta e fa una domanda a Monti che sfregia la Fornero e le lacrime facili. Poi si fa un giro in casa di gente che stata premiata dal Capo dello Stato. Perché il rispetto delle istituzioni viene prima di tutto. Anche dei pesanti tagli.
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21.33 Finisce il servizio e parte Luigi Angeletti (visto che oramai non tocca più ai politici iniziare). Per il segretario della Uil è inaccettabile chiedere in questo modo di lavorare di più per guadagnare di meno. E non cambia la filosofia del tutto il fatto che siano state abbassate le decurtazioni percentuali a chi va in pensione prima. Poi segnala i rischi degli attuali numeri della cassa integrazioni. E poi si definisce persona di parte. E certo: come non dimenticare la sua partecipazione alla Costituente Socialista. Ed è pure un ex iscritto Ds!
21.38 Floris ha avuto un’infatuazione per Angeletti: intervista solo lui. Ma poi tocca Vito Tanzi che cita Maurice Chevalier (indimenticabile la sua interpretazione nel padre-detectiv in “Arianna” di Billy Wilder del 1957) che a 80 anni si sentiva bene soprattutto sapendo quale era l’alternativa. Poi snocciola dati da buon economista. La Polverini, che molto deve a questo studio.
21.42 La governatrice se la prende con le lobby. Tanto che si discute più di farmacie che di pensionati. Renata Polverini elogia Roberto Balduzzi, ministro della sanità. Poi tocca alle politiche giovanili, in un perverso tourbillon.
21.47 E’ una vergogna che alcuni partiti votino una manovra mai letta. Così parlò Tonino Di Pietro. Per tutto il Parlamento questa manovra è iniqua. Cosa serve il Parlamento allora? E le frequenze televisive (si impappina sul beauty contest)? “Se è vero o non è vero (cfr. Ezio Greggio “E’ lui o non è lui?”) che all’estero stringono rapporti sui capitali scudati con la Svizzera, perché noi no?”. Poi parla di pensioni citando come fonte il Corriere della Sera. Non “un gruppo di comunisti sporchi e cattivi”. Mamma Inps entra nella grande famiglia assieme a Mamma Rai e Mamma Mediaset per l’esponente molisano.
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21.50 Parte poi un intervento video di Andrea Camilleri che da padre nobile invoca equità nella manovra, citando Ettore Petrolini. Massimo Giannini illustra le novità introdotte da questa manovra parlando in primis di indicizzazione delle pensioni e Imu. Piero Grasso sostiene che il vecchio governo non aveva un ottimo rapporto coi magistrati. Ora pubblicità.
22.00 Riparte il programma e questa volta si entra nel magico mondo dei matrimoni. Dove macchine fotografiche e auto a noleggio sono affittate senza badare a fatture. Dopo un servizio di questo tipo ci vorrebbe Siciliotti in studio. L’evasione in ogni caso, afferma un commercialista, potenzialmente è in ogni settore e in ogni ambito. E solo la deterrenza che spinge ad agire in un certo modo.
22.06 Ora tocca a Raffel0 Lupi…ma colpo di scena! Viene mandato in onda Monti in diretta nella sua conferenza stampa dalla sala stampa di Montecitorio! Scene destinate a fare la storia della politica italiana. Monti sostiene che la manovra è equa. Il resto ce lo dirà Floris nel corso della puntata. Ma intanto Polillo dove sta’!?!
22.12 Arriva Polillo! In maniera algida ci spiegherà la manovra dal punto di vista fiscale. Per il sottosegretario la situazione economica italiana è un po’ come un’emorragia esterna. Cerchiamo di sanare la ferita. Il problema, ci fa notare un redattore, che qui il problema non è il consumo di garza per sanare, ma cercare di fare in modo che il sangue non esca più.
Successivamente l’intrepido sottosegretario non esclude modifiche ulteriori in the heat of the night.
[ad]Approfittiamo dei vari tecnicismi per iniziare con la nostra…Nota di colore! Il padrone di casa Giovanni Floris, anche questa volta conferma il suo ormai proverbiale gessato, accompagnato questa volta da una camicia azzurra ed una cravatta bordeaux con decorazioni bianche. Luigi Angeletti conferma il suo classico stile un po’ “scaciato”, stile che interpreta in quest’occasione attraverso una giacca blued una singolare camicia di un azzurro molto marcato. Di Pietro presenta il classico look d’ordinanza di cui si fa interprete in ogni sua presenza televisiva, con giacca e cravatta scure (in questo caso neri) e la solita spilletta dell’Italia dei Valori. Vito Tanzi indossa una giacca nera, una camicia a righe bianco-azzurre ed una cravatta nera con pallini grigi, mentre Massimo Giannini indossa una giacca nera, una camicia color avorio ed una cravatta a strisce rosse di diverse tonalità. Piero Grasso indossa una giacca grigio scura, con camicia azzurra e cravatta nera, mentre Renata Polverini indossà una giacca bianca ed un gilet nero. Lupi presenta una giacca grigia, con camicia bianca e cravatta celesta. Polillo, appena giunto in studio, indossa una giacca nera, camicia bianca e cravatta verde scuro.
22.20 Dibattito politico-economico tra Di Pietro, Polillo e Giannini. Che cita il modello fiscale francese e il presidente del consiglio “di qualche tempo fa”. Mentre Monti sostiene che con la patrimoniale si abbaia ma non si morde. La Repubblica non è d’accordo. E Floris concede a Polillo “tutto il tempo che serve per la risposta”. Anomala situazione.
22.29 Scontro epocale tra Giannini e Polillo: il vicedirettore di Repubblica sostiene con convinzione la tassazione dei capitali scudati. Anche al 20%. Intanto Tanzi parla di fisco evidenziando la sua formazione anglofona a livello di pronuncia. Il problema di equità non è di carattere macroeconomico e non ti consentirebbe matematicamente variare la percentuale di carico fiscale.
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[ad]22.36 Oramai è tutto contro tutti: si parla di tutta la manovra che però essendo qualcosa di immane consente di discutere di tantissimi argomenti diversi. Per esempio: adesso Angeletti se la prende col mancato taglio alle province e si parla di enti locali. Insomma, la trepidazione è palpabile. A Polillo spiace litigare con Angeletti, che conosce da tempo, ma bisogna mettere i puntini sulle i. Angeletti supershow.
22.36 Oramai è tutto contro tutti: si parla di tutta la manovra che però essendo qualcosa di immane consente di discutere di tantissimi argomenti diversi. Per esempio: adesso Angeletti se la prende col mancato taglio alle province e si parla di enti locali. Insomma, la trepidazione è palpabile. A Polillo spiace litigare con Angeletti, che conosce da tempo, ma bisogna mettere i puntini sulle i. Angeletti supershow.
22.40 Polillo che cerca di spiegare su quali assi politici si regge il suo esecutivo è qualcosa di inverecondo. Polillo sostiene tra l’altro che Di Pietro la sta buttando in caciara. Cita la mini patrimoniale rappresentata dall’Imu e ha screzi con Angeletti sulla produttività del lavoro. Grasso parla di mafia, cita la Rognoni-Latorre e ha il merito di stemperare il clima.
22.45 Prima della pubblicità Grasso elogia i 500 euro in contanti. Manco l’europarlamentare di An Franz Turchi e quella vecchia storiella dell’euro di carta. Poi parte un servizio sui beni della Chiesa esentati dall’Ici.
22.51 Mentre continua il servizio assistiamo ad una puntatina presso l’outlet delle suore: prodotti di Valentino a venti euro. Fantastico! Finisce il servizio e Polillo ci racconta che è iscritto ad un circolo sporitivo dove c ‘è anche “un baretto per le bibite”. Ma ovviamente l’attività principale non è il bar, ma i servizi sportivi!
22.54. Renata Polverini ci racconta della sua posizione di persona in “aspettativa politica” (casomai ha molte “aspettative”). Ma poi inizia la pubblicità. Non prima però di un invito alla Chiesa a pagare l’Ici da parte della governatrice laziale.
23.04 Ricomincia il servizio con un viaggio all’interno dei tecnicismi delle cubature e dei limiti imposti dal patto di stabilità. Parla un giornalista che somiglia molto a Marco Cappato..
23.14 “Dateci almeno due mesi” afferma sconsolato, ma nemmeno troppo, Paollilo. Per Di Pietro è il governo del compromesso e per questa vota no. Idolatra la Merkel come un vero e proprio cristiano-democratico teutonico.
23.17 Raffaello Lupi la butta sul qualunquismo e cita il signor “tal dei tali” e quello “tal dei tal’altri”. Poi si parla di evasione dell’Ici e sul tema legato ai pagamenti della Chiesa ricorda come sia giusto far affatturare il pagamento solo alle attività commerciale. La Polverini ricorda come la tasse regionale non è imposta dalle regioni ma è sostanzialmente qualcosa che spetta al governo.
23.20 Mentre Giovanni Floris continua a citare, per la gioia di Giannini, stralci di conferenza stampa del premier, il vicedirettore di Repubblica elogia Bagnasco e evidenzia come il governo non abbia voluto sfruttare l’occasione, ricorda il tema delle frequenze televisive (Passera, non è credibile dire “sto studiando”) e soprattutto prende di mira la mancanza di crescita da parte dell’esecutivo. Conclude citando Moro. Del resto “se questo governo non farà le riforme c’è il rischio che non le farà mai nessuno”.
23.23 Gianfranco Paollilo parla di provincia e sostiene che Di Pietro è “insofferente nei confronti della democrazia”. Piccolo battibecco che purtroppo non ci consente di ascoltare a piena la citazione da Churchill che il sottosegretario voleva pronunciare.
23.25 Grasso come sempre fa fare la pace a tutti e consente a Floris di pronunciare l’ormai storico “alè”.
Anche questa puntata è finita. Dopotutto, domani è un altro giorno.
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[ad]E ora tocca al nostro…PAGELLONE!
POLVERINI – 5 – Dire che giochi in casa, una delle ospiti più frequenti di “Ballarò”, è riduttivo. Ma nonostante ciò non riesce ad essere particolarmente incisiva nella puntata. OUTSIDER
DI PIETRO – 6,5 – E’ il solito: inizioa piano, poi si altera, e questa volta se la prende con Polillo. Che sia l’inizio del suo ritorno all’opposizione? IL CLASSICO
POLILLO – 7 – Arriva a metà puntata, quando iniziavamo a pensare che non sarebbe più venuto…ma come potevamo pensare che un esponente di questo Governo, la cui serietà è ormai divenuta proverbiale, potesse arrivare in ritardo? Per il resto, si mostra chiaro e competente, e sa tenere un ritmo sostenuto. Va poi a scontrarsi con Angeletti e Di Pietro: sono avvisati quelli che pensavano che con i tecnici non si litigava più, ed invece l’arrivo di Polillo ha ravvivato una puntata che prima sembrava un po’ moscia. NEW ENTRY
ANGELETTI – 5 – I sindacalisti, a Ballarò, sembrano interpretare sempre lo stesso ruolo. Ora capisco che le necessità della categoria sono le solite, ma alla lunga sono monotoni. SAME OLD TRADE UNIONIST
GIANNINI – nc – C’era? NON PERVENUTO
GRASSO – 6 – Il classico ospite con il ruolo di perito esterno, in molti casi fa da cuscinetto nelle diatribe tra gli ospiti. PACERE
TANZI – 6 – Il classico Economista che, con competenza (ed in questo caso anche con un accento Inglese) dice la sua. ENGLISH PROFESSOR
LUPI – 6 – Il classico Professore in collegamento. ESPERTO
FLORIS – 6,5 – Arbitraggio all’Inglese oggi: non succede nulla e, quando si alzano leggermente i toni, lascia giustamente correre. TEMPISTA
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