Si chiude con le tanto attese condanne la vicenda Calciopoli, una delle pagine più vergognose della storia del calcio italiano. La Corte d’Appello di Napoli ha infatti condannato la mente di quel progetto criminale, Luciano Moggi, ex Direttore Generale della Juventus, a 2 anni e 4 mesi di reclusione. Condannati a 2 anni, invece, l’ex designatore arbitrale Pierluigi Pairetto e Innocenzo Mazzini, a quei tempi Vicepresidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio.
I PROMOTORI– Moggi, Pairetto e Mazzini sono stati i promotori di “quell’associazione a delinquere finalizzata ad alterare il campionato 2004-2005”. Un ulteriore sconto di pena per l’ex d.g. juventino, che in primo grado era stato condannato a 5 anni e 4 mesi. Per tutti e tre è intervenuta la prescrizione del reato di frode sportiva.
LE ALTRE CONDANNE– Tutto da rifare, o quasi, per Paolo Bergamo, come Pairetto ex designatore arbitrale. In primo grado, infatti, Bergamo non ha potuto difendersi adeguatamente, vista l’assenza della sua legale, Silvia Morescanti allora in maternità. Sentenza nulla e atti trasmessi al Tribunale di Napoli. Condanne anche per gli ex fischietti Massimo De Santis, 1 anno, Antonio Dattilo e Paolo Bertini , entrambi 10 mesi.
Lunga la lista degli imputati per i quali è intervenuta la prescrizione del reato di frode sportiva. Salvatore Racalbuto (ex arbitro) Claudio Lotito( presidente della Lazio) Diego e Andrea Della Valle(proprietari della Fiorentina), Leonardo Meani(ex addetto degli arbitri del Milan), Lillo Foti (presidente della Reggina), Sandro Mencucci(Amministratore Delegato della Fiorentina). E ancora: Claudio Puglisi, Stefano Titomanlio e Mariano Fabiani.
“RICORREREMO IN CASSAZIONE”- In aula, alla lettura della sentenza, assenti i big, che hanno preferito attenderla al riparo dai giornalisti. Per Moggi ha parlato il suo legale Maurilio Prioreschi: “Andremo in Cassazione, questo è certo. D’altra parte questo processo doveva finire lì e finirà lì. Riteniamo di avere argomenti utili per smontare questa ipotesi della associazione a delinquere”.