Vertice Ppe, negato l’espatrio a Berlusconi
Vertice Ppe, negato l’espatrio a Berlusconi
Silvio Berlusconi non sarà candidato alle prossime elezioni. Ad ufficializzare il passo indietro obbligato è lo stesso Cavaliere con un post sulla sua pagina Facebook “Io non ci sarò in prima persona, attenderò che venga annullato tutto quello che mi è successo, ma i tempi sono lunghi. Supereremo anche questo inconveniente della mia incandidabilità”. L’ex premier muoverà le fila dalle quinte come già fanno gli altri due leader Matteo Renzi per il Pd e Beppe Grillo per il M5s. L’annuncio di Berlusconi ha però avuto un contraccolpo sui mercati: le sue aziende hanno infatti aperto la giornata in Borsa con un segno negativo: il titolo Mediaset era in calo dell’1,64%. Giù anche Mondadori a -1,21%. Nella galassia Berlusconi si salva Mediolanum che guadagna lo 0,08%.
Come se non bastasse al leader di Forza Italia è stato negato il permesso di espatrio per partecipare al vertice del Ppe di giovedì a cui è stato invitato. ““Le leggi in vigore – hanno detto i magistrati – non consentono l’espatrio del condannato”. A loro hanno replicato gli avvocati del Cavaliere “Trattandosi di area Schengen si applicano le regole europee sulla libera circolazione delle persone e non le leggi nazionali precedenti allo stesso trattato di Schengen”. Sulla questione è intervenuto anche Sandro Bondi “Se la magistratura dovesse impedire al presidente Berlusconi di recarsi al vertice del Ppe, senza che nessuna voce delle istituzioni avverta il dovere di segnalare una grave anomalia della nostra vita democratica, consiglierei ad Alfano di declinare l’invito per onorare una storia di cui ha fatto parte e per sollevare un problema che riguarda la nostra democrazia, che pure il suo partito solleva almeno nelle enunciazioni di principio”.
Andrea Turco