Confindustria: “Dalla crisi i danni di una guerra”
Per Confindustria “manovra poco incisiva”, danni di una guerra.
L’impatto sulla crescita della Legge di Stabilità all’esame del Parlamento sarà “molto piccolo”, dello “0,1 o 0,2” punti sul Pil del 2014 secondo il Centro studi di Confindustria. Nel 2015, la manovra avrà “un effetto restrittivo della stessa entità di quello espansivo del 2014”.
Dal 2007 persi 200 miliardi di reddito, tagliati più di 5mila euro di consumi. Intanto, a novembre, l’indice delle retribuzioni contrattuali rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta dell’1,3% sul 2012, ai minimi dal ’92. Alla luce di questi numeri parlare di ripresa, secondo il centro studi degli industriali, è “per molti versi improprio” e suona “derisorio”. Il “Paese ha subito un grave arretramento ed è diventato più fragile, anche sul fronte sociale”. Danni “commisurabili solo con quelli di una guerra”.
“Le persone a cui manca il lavoro, totalmente o parzialmente, sono 7,3 milioni, due volte la cifra di sei anni fa. Anche i poveri sono raddoppiati a 4,8 milioni”. E’ il bilancio di sei anni di crisi. “Le famiglie hanno tagliato sette settimane di consumi, ossia 5.037 euro in media l’anno”.
Il centro studi di Confindustria prevede ”traiettorie economiche ad alta incertezza”, e affianca così alle previsioni sugli scenari economici anche “una simulazione che ingloba una evoluzione meno benigna”, nella quale “la debolezza dell’economia impone una manovra da un punto di Pil per rispettare gli impegni europei”. In questo scenario B, “il credit crunch si protrae nel 2015, l’aumento del commercio mondiale è più contenuto, lo spread non si restringe”; ed “il risultato è che l’Italia si blocca nuovamente”.