Renzi incontra l’antimafia nella terra dei fuochi
Renzi incontra l’antimafia nella terra dei fuochi.
Il Partito Democratico targato Renzi (ri)parte dalla Terra dei Fuochi, quella zona della Campania sita tra Napoli e Caserta, devastata da roghi di rifiuti spesso tossici. Quest’oggi, infatti, il neo segretario democratico, accompagnato dai membri della segreteria Pina Picierno (responsabile Legalità), Chiara Braga (responsabile Ambiente), Francesco Nicodemo (responsabile Comunicazione) e dal Ministro dell’Ambiente, il democratico Andrea Orlando, ha visitato i comuni di Taverna del Re e l’area della Resit, da tempo chiamata ‘triangolo della morte’ visto che i terreni agricoli su cui pascolano gli animali sono avvelenati dagli scarti tossici illegalmente smaltiti.
La delegazione dei democratici ha incontrato, inoltre, la famiglia di don Peppe Diana, proprio nell’abitazione dove è nato il prete antimafia assassinato dalla Camorra nel 1994. Lì Renzi ha annunciato che il Comune di Firenze intitolerà una strada al parroco antimafia: “La strada sarà inaugurata a gennaio. Abbiamo deciso di cambiare il nome a cento strade fiorentine – dice l’ex presidente della Provincia fiorentina, presso la casa di Casal di Principe – per intitolarle a cento personaggi altrettanto fondamentali per la storia d’Italia, scelti dagli studenti delle scuole e attraverso internet. Tra questi c’è anche don Diana”. Il sindaco ha ascoltato i fratelli di don Diana, Emilio e Marisa. Quest’ultima ha confessato di non conoscere il primo cittadino, bensì di averlo visto solo “ in televisione. Mi sembra una brava persona. Faccia cose buone”.
Presente in quella che fu casa di padre Diana anche Augusto Di Meo, inerme spettatore, diciannove anni fa, al momento dell’uccisione del prete. Il suo status di testimone di giustizia non è stato ancora riconosciuto. Racconta quella drammatica giornata: “Quella mattina io ero in chiesa. Il killer si presentò chiedendo “Chi è don Peppe?”. Don Diana si girò: “Sono io” e per tutta risposta ebbe cinque colpi in faccia. Lo riconobbi subito nelle foto segnaletiche e anche al processo”.
La giornata di approfondimento della questione ‘illegalità’ in Campania, è proseguita per Renzi, Orlando e i tre membri della segreteria democratica con l’incontro di più associazioni territoriali, cooperative sociali e comitati. Poi l’incontro con i due giovani sindaci di Melito e Parete. Infine, dopo aver fatto la conoscenza di alcuni testimoni e delle loro storie, il sindaco ha ascoltato l’appello del vescovo di Aversa Angelo Spinillo e don Particello. Non chiedono tanto: vorrebbero solo “un futuro dignitoso in questo pezzo di Paese”.