Parlamentari italiani, i più pagati d’Europa
Sarà pure vero che l’Italia ha vari primati poco invidiabili, compreso quello – per dire – della benzina più cara in Europa. Oggi, in compenso, fa molto più rumore il “record”, decisamente impopolare dei parlamentari più pagati d’Europa. Per lo meno non in base a valori assoluti, ma in rapporto al Prodotto interno lordo pro capite
Secondo i dati contenuti nel rapporto di fine anno del Centro studi Confindustria, nel 2012 lo stipendio di un deputato italiano è stato pari a 4,7 volte il Pil pro-capite, mentre in Regno Unito il rapporto è stato “solo” dell’1,8; il risultato si divarica ulteriormente se si considerano anche i rimborsi spese (anche senza documentazione) e i contributi a vario titolo alle strutture politico-parlamentari (fondi dei gruppi, rimborsi, spese di trasporto), per l’Italia si arriva a 9,8 volte il Pil pro-capite, per i britannici a 6,6 volte.
Lo stesso rapporto, peraltro, individua concrete possibilità di risparmio: ci si può riuscire, ad esempio, tagliando del 30% l’indennità dei parlamentari, riducendo a monte il numero dei parlamentari, oppure riformando pesantemente il sistema di provvidenze per i parlamentari (mettendo mando alle pensioni, togliendo rimborsi, contributi ai gruppi e spede di trasporto, oppure sostituendo la diaria con un tetto massimo di spese rimborsabili). In questo modo, il risparmio potrebbe arrivare fino a un miliardo di euro.
Il centro studi, però, indica come centri di spesa politica anche gli altri enti elettivi (in particolare i comuni e le regioni, senza considerare le province in via di abolizione), ma soprattutto le tante società partecipate dalla pubblica amministrazione: si parla di oltre 7700 enti e il conto delle perdite, pari a circa 22 miliardi di euro, è salatissimo.
Gabriele Maestri