Napolitano: “Intervenire sulle carceri è un dovere morale”
Napolitano: “Intervenire sulle carceri è un dovere morale”
Nuovo intervento del capo dello Stato sul delicatissimo problema del sovraffollamento carcerario. Giorgio Napolitano si esprime di nuovo in un messaggio inviato alla segretaria dei Radicali italiani Rita Bernardini, sottolineando che “Cambiare profondamente le condizioni delle carceri in Italia” è “un dovere morale”.
Richiama il suo messaggio messaggio alle Camere del 7 ottobre, legato proprio all’emergenza in cui versano i detenuti in molti istituti di pena (e alle conseguenze che possono derivare dalle censure mosse dalla Corte europea dei diritti dell’uomo): “In quella sede – nota il presidente – ho sottolineato come la necessità di cambiare profondamente le condizioni delle carceri in Italia costituisce non solo un imperativo giuridico e politico, imposto sia dalla Convenzione europea sia dalla nostra Carta costituzionale, ma anche e soprattutto un dovere morale”.
Tocca certamente allo Stato provvedere alla sicurezza dei cittadini e assicurare giustizia a chi è rimasto vittima di un reato, ma non per questo non deve curarsi che “i luoghi di detenzione non umilino la dignità delle persone e corrispondano alla funzione rieducativa della pena». La soluzione poteva e potrebbe stare in interventi legislativi, amministrativi e anche in provvedimenti di clemenza come l’amnistia o l’indulto; urgente anche accelerare i tempi di amministrazione della giustizia, “anch’essi attualmente incompatibili” con i principi della Cedu e con l’articolo 111 della Costituzione.
Ha ben presente però Napolitano che queste sono questioni politiche, per cui “spetta al Parlamento, eventualmente sentendo il governo, assumersi la responsabilità di ritenere essenziale o non essenziale, ai fini del rispetto delle indicazioni della Corte di Strasburgo, l’adozione delle ipotizzate misure di clemenza, anche alla luce delle misure che saranno state eventualmente adottate nel frattempo”.
Gabriele Maestri