Come il Natale ha la certezza di portare con sé “Una poltrona per due” su Italia Uno, la legge di Bilancio porta con sé polemiche. Tra novità e dubbi, una certezza: i sindacati hanno già proclamato uno sciopero di protesta per il 9 dicembre.
I contenuti della legge di Bilancio
Dopo l’approvazione della legge nel Consiglio dei ministri del 18 ottobre, il testo ha avuto un aggiornamento nel CdM del 16 novembre. Il numero di articoli è sceso dai 248 iniziali ai 228 attuali. Quello che è certo è il peso della pandemia nella formulazione del testo. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha affermato di sperare che la notizia dei vaccini in sviluppo insieme ai provvedimenti del Governo, possano dare una spinta all’economia italiana. Si parla di una manovra da 38 miliardi, di cui sette e mezzo dedicati ai decreti Ristori uno e bis.
Ovviamente l’approvazione in CdM non conclude l’iter della legge di Bilancio. Lunedì alla Camera ci sarà l’audizione del ministro Gualtieri, dei sindacati e delle varie associazioni di categoria coinvolte. Il giorno seguente sarà la volta della Banca d’Italia e della Corte dei Conti. C’è anche da aspettarsi numerosi emendamenti, da parte di entrambi i fronti politici. Per ora sono circa 3000 quelli presentati, di cui quasi 2/3 da parte dell’opposizione.
Da parte della maggioranza, più precisamente il PD, si chiede la modifica del requisito della perdita di fatturato per l’ottenimento dei contributi a fondo perduto. La richiesta è che si passi dal calcolo della perdita del periodo tra aprile e settembre anziché sul confronto tra aprile 2020 e 2019.
Esaminiamo ora alcuni provvedimenti.
Riforma fiscale e assegno unico (Art. 2)
La legge di Bilancio mira ad attuare una riforma del sistema fiscale e a questo proposito viene creato un fondo con dotazione di 2,5 e 1,5 miliardi di Euro, rispettivamente per il 2021 e 2022. Questo fondo dovrebbe servire a implementare le riforme e i provvedimenti normativi atti ad incrementare l’efficienza del fisco.
Nello stesso articolo, viene incrementato il Fondo assegno universale e servizi alla famiglia (istituito nel dicembre scorso), di circa tre miliardi di Euro nel 2021 e di 5,5 nel 2022.
Esenzione IRPEF (Art. 8)
Nella legge di Bilancio è presente la proposta che dispone l’esenzione a fine IRPEF, dei redditi dominicali e agrari relativi a terreni dichiarati dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola. In precedenza, questi redditi erano esenti per il 50% mentre ora l’estensione sarà totale.
Occupazione giovanile e femminile (Art. 4)
Per il biennio 2021-22 è previsto l’esonero dei contributi per un periodo massimo di tre anni e per un importo fino ai 6000 Euro annui. Questo provvedimento si riferisce “ai soggetti che alla data della prima assunzione a tempo
indeterminato incentivata ai sensi del presente articolo non abbiano compiuto il trentaseiesimo anno di età.”. Inoltre, è previsto l’esonero del 100% contributi per l’assunzione di donne nello stesso biennio e fatto salvo il tetto massimo di 6000 Euro annui.
Il turismo nella legge di Bilancio (Art. 15)
La pandemia si è abbattuta indistintamente su tutti i settori dell’economia e tra questi il turismo è stato uno dei più danneggiati. Al fine di arginare le perdite, la legge di Bilancio prevede importanti finanziamenti nel settore. Tra questi, venti milioni destinati ai programmi di investimento che prevedono “interventi pari a 20 milioni di euro è ridotta a 7,5 milioni di euro per i
programmi di investimento che prevedono interventi da realizzare nelle aree interne del Paese ovvero il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse. Per i medesimi programmi, l’importo minimo dei progetti d’investimento del proponente è conseguentemente ridotto a 3 milioni di euro”.
Fondo impresa femminile (Art.17)
Con la legge di Bilancio verrà istituito presso il Ministero dello sviluppo economico, il “Fondo a sostegno dell’impresa femminile”. Questo strumento avrà il fine di sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile nel Paese. La dotazione del Fondo sarà di 20 milioni per gli anni 2021 e 2022.
Misure a sostegno delle imprese (Art. 28 e 40)
Gran parte della manovra è volta al sostegno delle imprese in questo difficile periodo storico. Per quanto riguarda la quotazione delle PMI, verrà prorogato fino al 31 dicembre 2020 il credito d’imposta. Questo avverrà nel limite dei 20 milioni per il 2019 e per 30 milioni nei successivi tre anni.
Il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese viene rifinanziato e aumentato di
- 500 milioni di Euro per il 2020 e 2026
- un miliardo per 2023 e 2025
- 1,5 miliardi per il 2024
Inoltre, sono state prorogate le misure di sostegno per le PMI fino a fine giugno prossimo. Sono presenti anche incentivi fiscali per la fusione, scissione e conferimento delle aziende, che verranno effettuate nel 2021.
Lavoro e reddito di cittadinanza (Art. 47 e 54)
Per quanto riguarda i contratti a tempo determinato, la legge di Bilancio prevede la possibilità di rinnovare o prolungare il rapporto di lavoro per un massimo di un anno. Questo, insieme al blocco dei licenziamenti, avrà effetto fino al 31 marzo 2021.
La legge di Bilancio conferma la cassa integrazione ordinaria per la durata massima di dodici settimane, che devono essere collocate tra il primo gennaio e il 31 giugno 2021.
La spesa per finanziaria il reddito di cittadinanza aumenterà progressivamente dal 2021 al 2029 fino a raggiungere i 477,3 milioni di Euro annui.
Conclusioni: legge di Bilancio incerta
Trattandosi di una bozza che sta per “affrontare” migliaia di emendamenti, non si può dare un giudizio completo sulla manovra. Le forze di Governo oltre alle resistenze delle opposizioni dovrà affrontare anche i malumori interni. Il sostanzioso importo previsto per il reddito di cittadinanza suona come una vittoria per il Movimento 5 Stelle mentre manca un timbro identificativo da parte del Partito Democratico.
Un’ulteriore incertezza è data dall’apertura di parte della maggioranza a una manovra scritta insieme all’opposizione. La cosa appare impossibile se non altro perché le richieste di Lega e Fratelli d’Italia non sono compatibili con gli orientamenti intrapresi dall’esecutivo.
Altra incognita è l’apertura di Renzi a Forza Italia nella maggioranza, cosa che, se dovesse accadere, porterebbe a nuovi equilibri di forza.
Insomma, l’unica cosa certa di questa manovra è che nulla è certo.