È un Flavio Briatore a tutto campo, quello intervistato dal Fatto Quotidiano. Il manager campione del mondo ne ha per tutti e spiega perché, secondo lui, il sistema Italia non funziona. “Il mio modello aziendale è quello del fare” e il problema in Italia è proprio questo: “Mai nessuno ha abbastanza potere per comandare davvero”. “È la Costituzione – secondo Briatore – che non permette al Presidente del Consiglio di avere abbastanza potere per cambiare le cose. Capisco i motivi di allora per bilanciare così i poteri, ma oggigiorno quella formula non è più sostenibile”.
Nel nostro paese “tutti vengono calati dall’alto senza aver mai fatto niente per arrivare dove sono. Prendete Monti, per esempio. L’ha piazzato lì Giorgio Napolitano: anche se aveva i mezzi per far bene, ha finito per guidare il peggior governo di sempre”. Mario Monti non eletto da nessuno, proprio come Enrico Letta: è questo il pensiero di Briatore, che rincara la dose e individua il vero burattinaio nella figura di Giorgio Napolitano. “Sono tutti “fuori”: è Napolitano che decide tutto in Italia. E dato che fa tutto lui, e ha tutto questo potere, perché non pensa un po’ di più alle riforme e un po’ meno alle manovrine di Palazzo?”.
Per riforme, il “Millionaire” intende soprattutto un corposo intervento sulla spesa pubblica: “Guardiamo alla Spagna. Per ripartire bisogna fare quattro o cinque cose subito: bloccare gli stipendi degli statali, avere la possibilità di licenziare chi non lavora bene, abbassare i costi della politica tagliando deputati, Regioni e così via e aumentare l’Iva di un punto. Invece noi che facciamo? Ci teniamo le larghe intese, che vogliono accontentare tutti e dunque non combinano niente”.
Una battuta anche su Matteo Renzi, che Briatore ha sempre stimato e che potrebbe essere l’unico a sbloccare il sistema, dato che “potrebbe contare su un’ampia maggioranza, e non solo del Pd. Matteo è l’unico che ora ha la possibilità di svoltare”.