Approvata la Legge di Stabilità, ecco tutte le novità
Con la fiducia del Senato (167 sì), la terza del Parlamento sul provvedimento, la legge di stabilità è stata approvata in via definitiva da Palazzo Madama, senza modifiche rispetto al testo della Camera. L’importo totale della Manovra 2014 è di 14,7 miliardi e prevede un aumento di tasse di 2,1 miliardi. Vediamo le principali novità.
ADDIO IMU – Confermato, dopo un tira e molla durato alcuni mesi, il definitivo addio all’Imu sulla prima casa. Ciò non significa che non si pagherà una tassa sugli immobili: arriva infatti lo Iuc, imposta unica comunale, basata sul calcolo delle precedenti Tares e Tasi. Con la nuova imposta, pagheranno tutti i proprietari di casa e anche gli affittuari, per un unico balzello che riguarderà anche i servizi pubblici ritenuti indivisibili e gestiti dai Comuni tramite la fiscalità locale. Esentati dal pagamento gli immobili rurali a uso strumentale.
LAVORO – Sul fronte, anzi, sulla trincea del lavoro (perché ormai di trincea tocca parlare) si segnala il moderato taglio del cuneo fiscale, che dovrebbe portare qualche decina di euro in più ai dipendenti che abbiano redditi da lavoro entro i 30mila euro annui, mentre viene istituito un Fondo per la riduzione del cuneo dove andranno ad accumularsi i risparmi derivanti da spending review (in previsione, 3,5 miliardi da qui al 2017). Per quanto riguarda le nuove assunzioni, viene introdotta la possibilità di dedurre l’Irap ai neoassunti: le imprese potranno dedurre dal valore della produzione netta fino a 15mila euro annui per ogni dipendente.
WEB TAX – Introdotta in versione soft, obbliga le imprese a dotarsi di partita Iva per gli spazi pubblicitari e il diritto d’autore sul web. Lo stesso obbligo per quanto riguarda le società che effettuano commercio elettronico è stato inizialmente introdotto dalla commissione Bilancio della Camera per poi essere cancellato dalla stessa commissione.
WELFARE – Stanziate nuove risorse per salvaguardare 23mila esodati. I pensionati si vedranno bloccare la piena rivalutazione delle pensioni fino a sei volte il minimo, con stop al 95% dell’indicizzazione anche entro i duemila euro. Arriva un’altra stretta sul pubblico impiego, con un rafforzamento del blocco del turn over: la percentuale di assunzioni è pari al 40% dei ritiri nel 2015, al 60% nel 2016, all’80% nel 2017 e al 100% nel 2018. Si estende inoltre il tetto di circa 302.000 euro per lo stipendio dei dirigenti pubblici. La Banca d’Italia, nel pieno della sua autonomia, dovrà decidere se adeguarsi o meno al nuovo e più penalizzante regime.
CONTRIBUTO PENSIONI D’ORO – La Legge di Stabilità proroga per il triennio 2014-2016 il contributo di solidarietà del 3% per la parte di reddito che supera i 300.000 euro. Scatta da gennaio e per un periodo di tre anni un nuovo contributo di solidarietà sulle pensioni superiori a poco più di 90.000 euro lordi annui. Il prelievo è del 6% sulla parte tra 14 e 20 volte il minimo Inps, al 12% tra 20 e 30 volte e al 18% per la parte oltre 30 volte il minimo. Il contributo vale anche per i vitalizi e le rendite degli organi costituzionali, di regioni e province autonome.
ALTRE MISURE – Ulteriori misure contenute nella Legge di Stabilità riguardano la legge sugli stadi, rivisitata in sede di commissione, che permetterà la costruzione di nuovi impianti a condizioni vantaggiose, purché non si realizzino nelle vicinanze nuove aree residenziali. Sulle spiagge, invece, i contenziosi aperti allo scorso 30 settembre sul pagamento dei canoni demaniali marittimi sono chiusi seguendo due possibili direttrici: rata unica al 30%, oppure nove rate al 60% più gli interessi legali.