Vendola agli inquirenti “non ho mai abbandonato Taranto”
Vendola agli inquirenti “non ho mai abbandonato Taranto”
Il governatore della Puglia è stato ascoltato dagli inquirenti per il presunto favoreggiamento delle istituzioni politiche regionali all’ILVA che, secondo i giudici, avrebbe sforato i limiti di inquinamento con il beneplacito di Vendola. Ma Vendola continua a negare, così si è offerto di parlare agli inquirenti per raccontare la propria versione.
E’ stata un lunghissimo pomeriggio per Vendola, ascoltato per 7 ore dagli inquirenti per il caso ILVA. Il capo di accusa è di concorso in concussione. “Abusando Vendola, della sua qualità di presidente della Regione – si legge nel capo d’imputazione – mediante minaccia implicita della mancata riconferma nell’incarico ricoperto, costringeva Assennato ad ammorbidire la posizione di Arpa nei confronti delle emissioni nocive prodotte dall’impianto siderurgico dell’ILVA”.
Secondo gli inquirenti, quindi, Vendola avrebbe fatto pressioni su Giorgio Assennato, direttore dell’ARPA, l’ente regionale che si occupa della protezione ambientale, affinché moderasse la sua posizioni nei confronti dell’ILVA, pena la perdita dell’incarico. Il leader di SEL contesta questa accusa, perché “io Taranto non l’ho mai abbandonata”, come lui stesso dice. Per contrastare tali accuse, quindi, Vendola ha deciso di sua spontanea volontà di andare in audizioni dai giudici, per raccontare la sua versione dei fatti. “Io Taranto non l’ho mai abbandonata, e ci sono gli atti della giunta a dimostrarlo” dichiara il governatore.
Contro il governatore ci sono varie testimonianze digitali, da mail a telefonate. Tra le intercettazioni telefoniche, però, ci sono solo due in cui si sente Vendola direttamente, mentre in altri si parla di lui, in special modo ne parla Girolamo Archinà, uomo collegato ai Riva. Dalle intercettazioni ad Archinà si racconta anche di una riunione tra Giunta regionale, uomini di Riva, esponenti politici e tecnici per parlare del livello di emissioni nocive dell’impianto siderurgico, a cui Assennato non fu invitato, ma fu fatto aspettare fuori la porta, in una sorta di guerra psicologica. C’è poi una mail nella quale Archinà racconta che Vendola diceva che “così com’è Arpa Puglia può andare a casa perché hanno rotto”.
A proposito della riunione raccontata da Archinà, Vendola ha risposto con atti regionali con i quali è riuscito a dimostrare che la relazione in questione era già stata depositata diversi giorni prima della riunione. “Vi sembra un atteggiamento reticente? O che abbia voluto fermare qualcosa?” ha chiesto il governatore ai magistrati.
Ora tutto è nelle mani degli inquirenti, che dovranno capire se Vendola dice il vero. Se il governatore non convincerà gli inquirenti si passerà al processo.
Francesco Di Matteo