Nasce il Partito Gay: “Ambiamo al 15%”
Fabrizio Marrazzo, già founder di Gay Help Line 800 713 713 e Gay Center, lancia il “Partito Gay”, definito “solidale, ambientalista e liberale”.
Obiettivo a livello nazionale? Il 15% secondo il neo-portavoce: “Studi fatti da EuroMediaResearch indicano la comunità Lgbt pari al 12,8% della popolazione italiana e i sondaggi ci dicono che un partito come il nostro può ambire a percentuali che vanno dal 6% sino al 15%”.
Il nuovo Partito Gay – presentato oggi durante una conferenza stampa dallo stesso Fabrizio Marrazzo, Claudia Toscano, già attivista Agedo (associazione di genitori parenti ed amici di lgbt), e Vittorio Tarquini, attivista trans – “ha l’ambizione di partecipare sin dalle prossime amministrative di primavera in varie realtà del Paese per poi essere presenti in Parlamento. Proprio in questo periodo di emergenza e pandemia riteniamo che noi Lgbt+ non possiamo più delegare le nostre istanze a terzi e allo stesso tempo possiamo essere una forza propositiva per il Paese”.
Marrazzo delinea poi i capisaldi del movimento: “Vogliamo una società Solidale, non intesa come assistenzialismo, ma come sostegno per ripartire, senza però lasciare nessuno solo; Ambientalista, per un ambiente come risorsa perché ambiente, impresa e lavoro devono progredire insieme e non contrapposti; Liberale, perché in qualsiasi famiglia nasciamo, chiunque deve ambire a poter raggiungere i propri traguardi, grazie ad uno stato che dovrebbe dare opportunità e non burocrazia e tasse che finiscono in sprechi, mala gestione e corruzione”.
Marrazzo sottolinea come “l’ONU ha affermato che la nostra comunità sarà tra quelle più colpite dalla crisi economica causata dal Covid, perché di fatto non abbiamo tutele idonee” e lamenta che le istanze della comunità Lgbt+ “sono da tempo inascoltate, come avvenuto anche di recente”.
Critica infine la legge di bilancio, presentata dal Governo alla Camera: “Nell’ultima manovra finanziaria – spiega – sono stati definiti incentivi per l’assunzione di giovani e donne, ma nonostante le nostre richieste sono rimaste escluse le persone trans, che sono coloro che da sempre subiscono maggiori discriminazioni sul lavoro.
Obiezioni anche sui provvedimenti per contenere il diffondersi dell’epidemia, su lasciti del governo gialloverde e leggi non approvate: “Nel famoso DPCM sui ‘congiunti’ la nostra comunità restava esclusa, perché molti di noi spesso non hanno rapporti con parenti che li hanno rifiutati, e solo dopo le nostre proteste sono stati inseriti gli affetti stabili.
La circolare ‘Padre e Madre’ di Salvini, che crea problemi ai figli delle famiglie Arcobaleno non è stata ancora abolita.
La legge contro l’omostranfobia determina un trattamento differenziato per le persone Lgbt+ che se approvata definitivamente ci darà meno tutele rispetto a quelle che 30 anni fa sono state date per le comunità religiose e vittime di razzismo”.
Conclude: “Questi sono solo esempi che vi ho riportato, ma ne potremmo fare a migliaia sui trattamenti differenziati che dobbiamo subire sulla nostra pelle, oltre alle discriminazioni. Per questo con vari attivisti Lgbt+ vogliamo creare un nuovo soggetto politico, che rappresenti le nostre aspirazioni, le nostre idee e i nostri valori, per realizzare, un Paese moderno, inclusivo, solidale, ambientalista e liberale, insieme a chi Lgbt+ non è”.