“Sono attacchi anonimi di anonimisti che mi fanno un po’ pena”. Così Renato Brunetta, capogruppo alla Camera di Forza Italia, intervistato da Repubblica, risponde alle presunte critiche sul suo operato all’interno del gruppo parlamentare azzurro. “Di queste fantomatiche critiche mi faccio una bella risata – spiega – come sempre ha ragione il presidente Berlusconi che proprio alla vigilia di Natale ha spazzato il gossip bollandolo come maldicenze e confermando che non c’è nessun repulisti in vista, tanto meno su di me, che resto capogruppo”. “Purtroppo in questi mesi non ho avuto il tempo di occuparmi di gossip visto il mio impegno, da mattina a sera, alla Camera. Per me la politica resta alta, resta fatta di idee, lavoro, fatica e scontri. I gossip e i seminatori di zizzania li lascio ai rotomerd che sono specializzati nel genere”.
Brunetta commenta poi il decreto Salva Roma ritirato dal governo. “Nella storia della Repubblica non è mai successo che un governo che ha ricevuto la fiducia su un provvedimento il giorno dopo decida di farlo decadere come accaduto con il Salva-Roma. Un decreto peraltro trasformato in un millemarchette che nulla aveva a che fare con la motivazione iniziale controfirmata dal presidente della Repubblica, il cui disappunto è quindi comprensibile. Il governo è in stato confusionale e sta minando alla base le regole del gioco istituzionale. Quando un esecutivo arriva a fare queste cose è finito”.
Secondo il capogruppo forzista urge una legge elettorale che nasca da “un grande accordo politico tra le forze oggi in Parlamento alla luce del sole”. “Serve un’intesa che se per eleganza arrivasse anche prima della pubblicazione della sentenza della Consulta sul Porcellum – sottolinea – avrebbe un grande significato politico. Sui contenuti mi rifaccio a quanto detto da Berlusconi: si può partire dal Mattarellum per una legge maggioritaria da fare subito per andare a elezioni quanto prima, magari assieme alle europee del 25 maggio 2014”.
Andrea Turco