“Sia personalmente sia come Antitrust siamo sempre stati favorevoli alle liberalizzazioni e alle privatizzazioni, ridurre la proprietà pubblica è importante, anche se non tutte le società a partecipazione statale sono sinonimo di inefficienza. Sicuramente a livello locale la percentuale di quelle che non funzionano si alza di molto”. Lo afferma Giovanni Pitruzzella, presidente dell’autorità Antitrust, in un’intervista al Mattino in cui commenta l’allarme degli imprenditori sul costo delle imprese di Stato in rapporto al Pil. “Che il problema esista non c’è dubbio – osserva – Non a caso l’Antitrust ha chiesto al Parlamento e al governo di introdurre una forma di privatizzazione di queste società per mettere fine a quella che io definisco una forma di socialismo municipale a tutti gli effetti”.
Pitruzzella si riferisce “a tutte quelle amministrazioni locali che hanno partecipazioni in società inefficienti, fonti di sprechi e dai bilanci in costante perdita. La Corte dei Conti ha calcolato che solo nel triennio 2005-2008 più del 22% di queste società era sempre stato in perdita”. Sulle liberalizzazioni occorre “fare ancora molta strada. Ma non c’è scelta: solo creando le condizioni per far crescere la concorrenza in campo economico e migliorare l’efficienza del sistema si possono attrarre investimenti e si riuscirà ad agganciare la ripresa prevista per il nuovo anno”. “Il capitalismo italiano ha avuto malattie di due tipi – aggiunge – la prima è quella che ha favorito lo sviluppo di un capitalismo relazionale in cui contavano più i rapporti che il merito dell’impresa; e l’altra è quella che ha dato vita a incesti pericolosi tra aziende e politica. La casistica è numerosa, il caso di Alitalia lo dimostra”.