La consacrazione di un leader: l’andamento della fiducia in Matteo Renzi nel 2013
Proseguiamo con il sindaco di Firenze e neo-segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, dopo una prima analisi dedicata nei giorni scorsi a Silvio Berlusconi, l’esame dell’andamento della fiducia nel corso del 2013 nei maggiori leader politici italiani secondo i dati di sondaggio degli istituti Swg e Ixé.
L’anno che sta per concludersi si può ritenere per Matteo Renzi l’anno della consacrazione come leader, passando in dodici mesi da aspirante “rottamatore” della vecchia classe dirigente PD, sconfitto da Bersani alle primarie per la scelta del candidato premier del centrosinistra, a segretario del partito dopo l’ampia affermazione nelle primarie aperte agli elettori. La rilevazione della fiducia parte dalla seconda metà di marzo, alcune settimane dopo le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, e in particolare dopo il fallimento del tentativo di Pierluigi Bersani di formare un governo, la fiducia in Matteo Renzi si è attestata sopra il 55% fino ai tormentati giorni dell’elezione del Presidente della Repubblica, culminati con il “tradimento” a Romano Prodi da parte di oltre cento parlamentari franchi tiratori del PD, le dimissioni da segretario di Bersani e la rielezione di Giorgio Napolitano, per poi toccare il livello più alto di fiducia (60%) all’indomani della formazione del Governo Letta. Il credito verso il sindaco di Firenze scende alla fine del mese di maggio al 49%, ma risale subito quando si anima la discussione sulle tempistiche del congresso per l’elezione del nuovo segretario PD, rimanendo fra il 54 e il 60 per cento fino ad agosto, quando inizia il tour delle feste democratiche estive da parte del sindaco di Firenze.
Settembre risulta essere stato il mese più negativo per l’immagine di Renzi, con il grado di fiducia che tocca il minimo del 45% dopo l’ufficializzazione della corsa a segretario e i numerosi endorsement di esponenti che in precedenza non lo avevano sostenuto o addirittura apertamente avversato. Con l’entrata nel vivo del Congresso PD e il successivo inizio della campagna per le primarie il dato sulla fiducia risale di qualche punto fino a toccare nuovamente il 55% all’indomani dell’evento della Leopolda, organizzata dal sindaco di Firenze a fine ottobre. Il mese di novembre, caratterizzato tra l’altro dal voto degli iscritti nei Circoli PD, non appare favorevole a Renzi ed il consenso scende nuovamente sotto la soglia del 50 per cento, per risalire infine al 52% dopo l’ampia vittoria alle primarie dell’8 dicembre e le prime “mosse” da segretario.