L’inizio del nuovo anno non porterà certo tranquillità al governo. Anzi. Da qui al 1 luglio (inizio del semestre di presidenza Ue che spetta all’Italia), si prospetta uno stillicidio quotidiano per Enrico Letta e tutta la compagine governativa.
Prova ne sono le dichiarazioni, tutt’altro che diplomatiche, rilasciate ieri in serie da importanti esponenti del Pd, tutti renziani. Si comincia dal responsabile Welfare dei dem, Davide Faraone, che si lascia andare ad un durissimo post su Facebook contro l’esecutivo: “Non basta un ritocco, un rimpasto, o si cambia radicalmente o si muore. Mentre noi lavoriamo ad un’agenda con dentro grandi riforme per il Paese, con tempi certi di realizzazione, al governo e in Parlamento, con il suo bicameralismo perfetto (un vero ossimoro) c’è chi brucia tutto. Così non va”.
“Non elencherò gli errori del passato – continua Faraone – ma se metto uno dietro l’altro gli errori commessi da questo governo, dal giorno dell’elezione del nuovo segretario Pd, 15 dicembre, fino ad oggi (appena 13 giorni) viene fuori un filotto impressionante: una legge di stabilità di galleggiamento, le slot machine, gli affitti d’oro, il provvedimento su Roma capitale. Se chiedi la fiducia ai parlamentari della Repubblica, se chiedi il sostegno in bianco ai deputati della maggioranza, lo fai per provvedimenti alti, utili per il Paese, non per legittimare decine e decine di inutili marchette”. “E poi – conclude il responsabile Welfare del Pd – il Milleproroghe: si nominano nuovi prefetti, portati a 207 quando le prefetture sono la metà, si abbonano 400 milioni a Roma quando tutti i comuni soffrono. Due ottimi provvedimenti per dar fiato alle stanche trombe della Lega Nord”.
Vere e proprie bordate contro il Presidente del Consiglio che denotano il sempre più diffuso disagio del “nuovo Pd” a tenere in piedi questo governo. Al post di Faraone, infatti, fa eco quello, diffuso via Twitter, di un altro renziano di ferro, Andrea Marcucci: “Il governo non ha più né alibi da vantare, né tempo da perdere. Il Pd, con il segretario Renzi, proporrà soluzioni concrete a partire dai prossimi giorni, l’esecutivo non si faccia attendere come Godot”.
Gli attacchi dei renziani vengono raccolti al volo da Forza Italia che, per bocca di Mara Carfagna, invoca le elezioni: “E’ partito il countdown per il governo Letta. Le elezioni si avvicinano”. Anche un altro big come Maurizio Gasparri dice la sua: “Ma Alfano ha capito dove si è infilato? Renzi e la Kyenge dettano l’agenda a base di ius soli, tasse sulla casa e altri disastri di sinistra. Ora gli fanno pure le pulci sulle poltrone, indubbiamente troppe per un apporto di voti parlamentari esiguo. Fino a quando prenderanno schiaffi? L’alibi della stabilità non regge più. Il governo è finito”.
Prima c’era Berlusconi, e governo non poteva fare molto. Ora non c’è più Berlusconi e governo continua a non fare molto. @pdnetwork
— Andrea Marcucci (@AndreaMarcucci) 28 Dicembre 2013