Sondaggio Cise per il Corriere: elettori poco fedeli al voto di Febbraio, bene il PD

Pubblicato il 29 Dicembre 2013 alle 23:21 Autore: Stefano Silvani
Renzi Se saltano le riforme subito al voto

Sondaggio Cise per il Corriere: elettori poco fedeli al voto di Febbraio, bene il PD

Sul Corriere della Sera di Sabato 28 Dicembre è apparso un sondaggio realizzato dal Cise che, pur non mostrando per intero le intenzioni di voto, rileva la fedeltà degli elettori Italiani nei confronti dei partiti votati alle ultime elezioni politiche.

I cambiamenti successivi all’elezione di Matteo Renzi spingono infatti a non rendere pubblici i risultati complessivi dell’indagine i ricercatori del Cise, che si limitano a rendere nota la quantità di persone che, rispetto al partito votato a Febbraio, ha cambiato oggi opinione. Il dato generale è già di per se indicativo: solo il 41% degli intervistati rivoterebbe il partito scelto all’inizio di quest’anno, mentre il 55% confermerebbe il voto alla coalizione. Chi guadagna punti da quest’esodo elettorale è certamente il centrosinistra, che gode del famoso “effetto-Renzi” e allarga il proprio bacino elettorale sia grazie agli elettori di altri partiti (uno su quattro tra i Montiani, 15% dal M5S e 13% dal centrodestra voterebbe oggi PD) che grazie agli astenuti di Febbraio, tra i quali uno su dieci sceglierebbe i Democratici.

Gli elettori del PD sono i più fedeli al proprio partito: l’80% di chi ha votato il partito allora guidato da Bersani confermerebbe oggi il voto a Renzi, mentre tra i 5 Stelle e Forza Italia, le due principali forze di opposizione, i tassi di fedeltà sono decisamente più bassi. Meno della metà tra gli elettori di Berlusconi e Grillo confermerebbe la propria preferenza (anche se, nel caso del centrodestra, c’è da tenere conto della scissione tra FI e NCD), con un passaggio verso l’astensione superiore al 30% dell’elettorato e significativi passaggi al centrosinistra. Non va meglio alla coalizione di centro, che a Febbraio era guidata dal premier uscente Mario Monti: tra chi l’aveva scelta alle politiche, un terzo oggi cambierebbe il proprio voto.

Al di là della quantità di voti portata al PD dal neo-segretario, si registra quindi una netta delusione dei cittadini Italiani nei confronti dei propri rappresentanti, i quali riescono a convincere l’elettorato in campagna elettorale con promesse accattivanti ma non riescono poi a soddisfare le vere esigenze degli Italiani alla prova dei fatti.