Tasse: 2014 più caro per i cittadini del Lazio
Tasse: 2014 più caro per i cittadini del Lazio
Aumentano le tasse, il 2014 per i cittadini del Lazio sarà più caro. Nel bilancio del Consiglio Regionale è stato infatti disposto un aumento dell’addizionale Irpef. Se il Campidoglio nelle prossime settimane dovesse decidere di fare altrettanto, la combinazione dei due prelievi potrebbe pesare un bel po’ sulle tasche dei romani.
Cominciamo dalle certezze. Nella legge di stabilità della Regione Lazio approvata nelle scorse ore è stato inserito un aumento dell’addizionale Irpef: dall’attuale 1,73 per cento si passerà al 2,33 nel 2014 e al 3,33 nel 2015. A non essere toccati dall’aumento saranno i redditi sotto i 15mila euro. Stesso discorso per quelli che arrivano a 50mila ma che hanno tre figli a carico.
“Quasi un milione di contribuenti, con un reddito annuo fino a 15 mila euro, quasi il 30 per cento, continueranno a non pagare nulla” ha dichiarato il governatore Nicola Zingaretti, “nella legge di stabilità regionale, appena approvata, è stata allargata la fascia di coloro che saranno esenti dall’aumento dell’aliquota Irpef ed è stato anche creato un fondo per la riduzione della pressione fiscale regionale, alimentato con 12 milioni di euro”. “La misura è stata necessaria per pagare i crediti vantati dalle imprese – 8 miliardi – nei confronti della Regione” ha spiegato Eugenio Patanè, consigliere regionale del Pd.
Ai sindacati, però, la cosa non è piaciuta lo stesso. Nei giorni scorsi i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Roma e Lazio Claudio Di Berardino, Mario Bertone e Pierpaolo Bombardieri avevano scritto una lettera aperta al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, chiedendo scelte diverse: “Non comprendiamo le ragioni per cui lei e la sua Giunta abbiate insistito nel voler incrementare l’addizionale Irpef di un ulteriore 0,6 per cento a partire dal 2014, in una regione, lo ribadiamo, che ‘vanta’ una delle tassazioni più alte d’Italia. Tali dimensioni di prelievo per persone e famiglie non sono onestamente compatibili con le tasche di lavoratori e pensionati e men che meno sopportabili”.
Anche il comune di Roma potrebbe dover mettere mano all’addizionale Irpef. Entro gennaio, il sindaco Ignazio Marino vorrebbe portare il Bilancio 2014in aula. La strada del risparmio è stata imboccata e non si torna indietro, la manovra dovrà contenere anche tagli alla spesa. Ma dove e quanto tagliare potrebbe essere vincolato proprio all’Irpef.
Marino ha ribadito più volte di non voler innalzare l’aliquota ma – promesse a parte – c’è il rischio che le entrate comunali si rivelino insufficienti a coprire tutte le spese. Portare l’aliquota dallo 0,9 all’1,2 equivarrebbe a circa 150 milioni di euro.
Al solo sentir parlare di aumento delle tasse, però, i consiglieri romani del Movimento 5 Stelle dissotterrano l’ascia di guerra: “Un opportunità irricevibile e vergognosa. Noi diciamo no. E lo diciamo forte e chiaro” continuano i pentastellati, “perché non possiamo più sopportare gli sprechi e gli abusi della pubblica amministrazione, i servizi scadenti, gli appalti gonfiati, i soldi regalati agli amici”.
Qualcosa del genere l’avevano chiesto anche i sindacati al governatore Zingaretti, sempre attraverso la lettera aperta: “Le chiediamo di recuperare lo stesso importo previsto dal prelievo fiscale, ossia circa 230 milioni di euro, completando i tagli dei costi della politica, la razionalizzazione di società, la revisione del sistema degli appalti anziché attraverso nuove tasse per i lavoratori e i pensionati”.
Come andrà a finire a Roma lo vedremo. Nel frattempo, questa mattina il quotidiano Il Messaggero s’è messo a fare due calcoli, provando ad anticipare cosa significherebbe per i cittadini un ulteriore aumento dell’addizionale comunale. A partire da un semplice calcolo aritmetico: sommando i due aumenti (uno concreto, l’altro solo ipotetico), nel 2014 il prelievo complessivo arriverebbe al 3,53 per cento.
Il messaggero propone il caso di un cittadino romano con un reddito medio di 21.911 euro: “nel 2014 l’aliquota complessiva si attesterebbe al 3,23%: il prelievo sarebbe di 707 euro, più 130,8 rispetto al 2013”. Se il Campidoglio dovesse ritoccare l’Irpef verso l’alto, allora la combinazione dei due aumenti equivarrebbe a un prelievo in busta paga di 773,4 euro: quasi duecento euro in più rispetto a quanto pagato quest’anno.