Bombassei: Governo Letta è un bollito misto
Alberto Bombassei, presidente di Scelta civica dopo le dimissioni di Mario Monti e noto imprenditore, non ha peli sulla lingua quando parla del Governo Letta e soprattutto della credibilità internazionale di Berlusconi e dell’Italia sotto la premiership Berlusconi.
Intervistato dall’importante giornale svizzero Tages Anzeiger, il presidente della Brembo s.p.a. (“leader incontrastata nel mondo dei sistemi frenanti”) esordisce spiegando la situazione che si palesava di fronte a lui ed ai colleghi imprenditori nostrani quando si recavano fuori confini a trattare: “Quando Berlusconi era premier gli imprenditori italiani che si recavano all’estero dovevano sorbirsi, regolarmente, ad ogni incontro d’affari, una storiella su di lui. Per fortuna le cose, adesso, sono radicalmente cambiate”.
Affossando il prestigio dell’ex premier nel mondo, Bombassei è sicuro quando afferma: “Berlusconi ha promesso molto senza mantenere nulla”. Del resto la stima internazionale del patron dell’A.C. Milan se ne andò col ‘caso spread’ e col lievitare del debito pubblico: il differenziale tra Buoni del Tesoro Italiano e i Bund tedeschi fu lasciato da Prodi e Padoa Schioppa, nel 2008, al valore di 37; nel novembre 2011 superò quota 550. Oggi è attestato a livello 216. Il centrosinistra, inoltre, consegnò il debito pubblico al 103% circa, ma nel 2011, con l’avvicendamento Berlusconi-Monti, lo si ritrovò al 120%.
Ma è tutta la classe politica del ‘Bel Paese’ ad essere centro di critica dell’imprenditore vicentino. Essa ha “lo stile dei Borboni”, ottocentesca casata monarchica del sud Italia ricordata per corruzione, sprechi ed inefficienze. Quanto al Parlamento, per il presidente della Brembo somiglia “all’arena di Verona”, mentre dei suoi colleghi spaventa “l’incompetenza e la distanza dai problemi della gente”.
“Monti? Il mio predecessore ha salvato l’Italia in un momento difficile ma la gente non ne è consapevole”. Passando al successore del professore bocconiano presso Palazzo Chigi, Enrico Letta, il suo governo di larghe intese non ha nulla a che vedere con la “grosse koalition presieduta da Angela Merkel”: ricorda più “un bollito misto”.
“Cosa fare perché l’Italia si salvi?” Per Bombassei “la politica deve cambiare la legge elettorale, di modo che entrino in Parlamento delle persone scelte dai cittadini, mentre gli imprenditori devono essere convinti a non fuggire all’estero” e i guadagni di società ed aziende “devono essere reinvestiti nell’innovazione, nella meccatronica e nelle nanotecnologie”. Il futuro, per un imprenditore di tale caratura e con un’esperienza di oltre cinquant’anni, non può che passare per il rilancio dell’italianità e delle nuove tecnologie, binomio di sviluppo che nella penisola, da troppo tempo, sembra svanito.