Macaluso “Riforme entro l’estate o Napolitano si dimetterà”

Pubblicato il 31 Dicembre 2013 alle 11:03 Autore: Redazione

La minaccia delle dimissioni da parte di Giorgio Napolitano qualora le riforme promesse non dovessero essere attuate non è una notizia priva di fondamento. L’indiscrezione apparsa sul Corriere di ieri trova conferme anche tra i personaggi politici più vicini al capo dello Stato. Tra questi vi è l’ex parlamentare Emanuele Macaluso che, in un’intervista a Repubblica, dice che l’arma delle dimissioni era stata sventolata da Napolitano già durante il suo discorso d’insediamento. “Il presidente aveva parlato di un anno e sei mesi per modificare la Costituzione, quindi entro l’estate-autunno. Aveva vincolato la sua rielezione a tre punti fondamentalmente: rifare la legge elettorale, riformare il Senato, ridurre il numero dei parlamentari. ‘Altrimenti non ci sto’. Giorgio lo conosco da una vita, sarà fedele a quel che ha detto”. “Quando il Capo dello Stato accettò il bis – ricorda Macaluso – tutti lo applaudivano a Montecitorio, e più lui li sferzava più loro gli dicevano evviva. A cominciare da Silvio Berlusconi, che gli aveva chiesto in ginocchio di accettare il secondo mandato”.

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Secondo l’ex esponente del Pci “le opposizioni vogliono demolire il sistema politico costituzionale di cui Napolitano è stato il garante”. E la richiesta di impeachment “è ridicola – attacca – La messa in stato d’accusa si chiede per alto tradimento, qua il tradimento dove sarebbe?”.

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