Macaluso “Riforme entro l’estate o Napolitano si dimetterà”
La minaccia delle dimissioni da parte di Giorgio Napolitano qualora le riforme promesse non dovessero essere attuate non è una notizia priva di fondamento. L’indiscrezione apparsa sul Corriere di ieri trova conferme anche tra i personaggi politici più vicini al capo dello Stato. Tra questi vi è l’ex parlamentare Emanuele Macaluso che, in un’intervista a Repubblica, dice che l’arma delle dimissioni era stata sventolata da Napolitano già durante il suo discorso d’insediamento. “Il presidente aveva parlato di un anno e sei mesi per modificare la Costituzione, quindi entro l’estate-autunno. Aveva vincolato la sua rielezione a tre punti fondamentalmente: rifare la legge elettorale, riformare il Senato, ridurre il numero dei parlamentari. ‘Altrimenti non ci sto’. Giorgio lo conosco da una vita, sarà fedele a quel che ha detto”. “Quando il Capo dello Stato accettò il bis – ricorda Macaluso – tutti lo applaudivano a Montecitorio, e più lui li sferzava più loro gli dicevano evviva. A cominciare da Silvio Berlusconi, che gli aveva chiesto in ginocchio di accettare il secondo mandato”.
Secondo l’ex esponente del Pci “le opposizioni vogliono demolire il sistema politico costituzionale di cui Napolitano è stato il garante”. E la richiesta di impeachment “è ridicola – attacca – La messa in stato d’accusa si chiede per alto tradimento, qua il tradimento dove sarebbe?”.