Casini e Cuperlo d’accordo “Senza svolta è meglio il voto”
“In questi ultimi tempi ci sono state diverse battute a vuoto, a cominciare dalle Province. Mai come oggi, chi tira a campare tira le cuoia. Letta è troppo intelligente per accontentarsi di un’ordinaria amministrazione”. Lo afferma, in un’intervista al Messaggero, il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini secondo cui “il patto di coalizione deve prendere di petto alcuni punti, in primis il lavoro, la riforma della giustizia e un piano efficace e realistico contro la povertà”. Sull’ipotesi di rimpasto, “se Letta vuole cambiare alcuni ministri che non lo soddisfano non ha bisogno dell’autorizzazione di nessuno. Basta che non si proceda per mistificazioni”, osserva Casini. Guardando ai leader politici, “Renzi deve ancora essere messo alla prova. Sul breve periodo è efficace la sua linea, ma ho imparato a diffidare degli uomini della Provvidenza”, dice l’ex presidente della Camera. “Grillo e Berlusconi sono associati da una critica al governo e da una sorta di anti-europeismo populista. Due ingredienti avvelenati ma che nel breve periodo svolgono una funzione ricostituente per chi cerca consenso”. Quanto a Mario Monti, “per me è dottor Jekyll e mister Hyde. Mentre governava mi è sembrato animato da un autentico spirito di servizio. Quando è sceso personalmente in politica mi è sembrato preoccupato soltanto di sedersi in una qualche poltrona”. Alle Europee, prosegue Casini, “saremo presenti sia noi dell’Udc sia i Popolari per l’Italia di Mario Mauro. Faremo una lista, chiedendo un cambio della politica europea”. Nell’intervista il leader dell’Udc parla anche del Presidente della Repubblica. Napolitano, dice, ha fatto “una scelta di servizio alla comunità nazionale. Gli attacchi che sta ricevendo sono il segno che chi vuole che l’Italia piombi nel caos deve solo abbattere lui”.
Cuperlo “Senza svolta è meglio il voto” – Anche il presidente del Pd Gianni Cuperlo è convinto che senza una vera svolta da parte del governo sia meglio tornare alle urne. “Il segnale di svolta venga dal governo se ne ha la possibilità. Se siamo in grado di imprimere questa svolta bene, se non siamo in grado se ne prenda atto e si restituisca la parola agli elettori” afferma l’esponente dem in un’intervista all’Unità. “Io fino a oggi ho difeso Letta e la sua azione e non me ne pento, ma sottovalutare o tacere il distacco che c’è tra governo, Parlamento, partiti e il dramma sociale che si consuma, più che una disattenzione sarebbe una colpa imperdonabile. La sterzata necessaria nasce da qui, dalla necessità di ricreare una fiducia fra la sfera del potere e le persone, e questo lo fai soltanto se rompi l’immobilismo”, spiega Cuperlo, che chiede al premier “uno scatto di orgoglio, perchè il suo e il nostro destino non è quello di galleggiare. Nè ha senso restare lì a prendere ceffoni da ogni parte, come nella gag di Totò che se la rideva perchè tanto Pasquale non era lui”. Cuperlo dice no al rimpasto. “Questa parola lasciamola nel vocabolario di ieri. Sarebbe giusto, invece, aprire il governo a personalità che siano espressione di una società che resiste e reagisce. Personalità con l’autorevolezza e il prestigio di rappresentare un pezzo di Paese che oggi non sempre è con noi. Se invece il rimpasto deve risolversi in un mercato tra le forze che ci sono, grazie ma abbiamo già dato”.