In Papua Nuova Guinea potrebbe essere imminente l’ascesa di un nuovo Governo, dopo che dozzine di membri dell’attuale esecutivo – inclusi due Ministri – hanno abbandonato il Primo Ministro James Marape in Parlamento, per ingrossare le fila dell’opposizione.
La stessa opposizione ha preso il controllo dell’aula e ha votato per sospendere il Parlamento, apparentemente per bloccare l’approvazione del bilancio e, soprattutto, per rimuovere Marape. La mozione di sfiducia sarà infatti presentata il primo dicembre, quando riprenderanno i lavori parlamentari.
La breve premiership di Marape sembra essere dunque minacciata da una nutrita forza di opposizione alleata contro di lui. La critica mossagli dagli avversari politici, in particolare dal leader dell’opposizione Belden Namah, è quella di non aver rispettato le promesse di riforme contro la corruzione e sullo sviluppo economico, e di condurre una politica fondata su slogans come “Riprendiamoci la Papua Nuova Guinea” o la promessa di rendere il Paese “la più ricca Nazione Cristiana nera sulla Terra”.
Marape è stato in oltre criticato per il fallimento nell’arrestare i responsabili del massacro verificatosi lo scorso anno, nel quale sono stati uccisi 18 persone tra donne e bambini, nonostante le promesse di porre fine alla violenza tribale. Anche il suo supporto a un fallimentare ma oneroso progetto minerario in alto mare e il tentativo di nazionalizzare la miniera di Porgera sono stati considerati significative sconfitte.
Da parte sua il Premier sta cercando di raccogliere i voti necessari a mantenere in piedi la compagine governativa e ha inoltre dichiarato: “la Papua Nuova Guinea deve sapere che è in corso un dibattito tra coloro i quali vogliono mantenere lo status quo, caratterizzato da corruzione, politiche elitarie, lobbismo a favore delle multinazionali straniere e tra quei nuovi leaders con grande esperienza, patriottici, che vogliono fare la cosa giusta cambiando le politiche e le leggi del Paese per regalare un futuro migliore ai nostri figli”.
Nonostante ciò sono già pronti numerosi candidati per succedergli, tra cui il governatore della provincia del Sepik Orientale, Allan Bird, Richard Mauru, esponente di spicco del Partito del Congresso e il Ministro degli affari esteri Pruaitch.