Napolitano non si tira indietro e chiede alla politica di cambiare
E’ un Giorgio Napolitano battagliero quello che si presenta davanti alle telecamere per il suo ottavo messaggio di fine anno agli italiani. Ed è a loro che rivolge il suo pensiero. L’anno che sta per terminare è stato tra i più pesanti sul piano sociale e tra i più inquieti sul piano politico e istituzionale” dice il presidente che poi legge alcune lettere inviategli da cittadini italiani in difficoltà per la crisi economica.
Seppur con la voce roca il capo dello Stato conferma la sua volontà di rimanere “finché la situazione lo richiederà”. Niente dimissioni a breve quindi come era stato ventilato nei giorni scorsi. Ma le riforme, quelle sì, hanno “urgenza” di essere attuate spiega Napolitano. “Riforme che i cittadini stessi sollecitano. E tocca alle forze parlamentari dare una soluzione”. Tra le riforme indicate come prioritarie dal capo dello Stato spicca quella della legge elettorale “bocciata dalla Consulta” da fare “a larga maggioranza”. Napolitano invita le opposizioni a partecipare al tavolo delle riforme. Chiede inoltre lo stop a “tendenze distruttive” nel confronto politico che possono “portare all’esasperazione” e “innescare un tutti contro tutti”.
Il presidente ricorda ancora una volta i motivi che lo spinsero ad accettare nuovamente l’incarico quirinalizio. Furono le forze politiche a chiedergli un nuovo impegno e a loro rivolge un accorato appello. Per dare risposte “qui ed ora al futuro dei giovani e alla fatica sociale – dice con forza Napolitano – si richiedono lungimiranti e continuative scelte di governo, con le quali debbono misurarsi le forze politiche e sociali e le assemblee rappresentative, prima di tutto il Parlamento, oggi più che mai bisognoso di nuove regole per riguadagnare il suo ruolo centrale”. Il capo dello Stato risponde poi a chi lo accusa di andare oltre i suoi poteri istituzionali (Grillo e Berlusconi ndr). “Conosco i limiti dei poteri di persuasione morale. Nessuno può credere alla ridicola storia di ipotetiche mie pretese di potere personale. Non mi lascerò condizionare da ingiurie e minacce”. Napolitano rivolge un caloroso pensiero ai marò in India e alla situazione eccezionale degli esodati. Tutte problematiche che andranno risolte nel nuovo anno. E per farlo, conclude il presidente, servirà “il coraggio degli italiani unico ingrediente decisivo per far scattare nel 2014 la ripresa di cui ha bisogno l’Italia”.
L’apprezzamento di Letta – Il premier ha dimostrato tutto il suo apprezzamento per il discorso di Napolitano e lo ha fatto inviando un tweet. “L’Italia che vuole costruire e rialzarsi con le riforme si riconosce nelle parole di Napolitano.Quella che vuol solo distruggere non vincerá”.
Italia che vuole costruire e rialzarsi con le riforme si riconosce nelle parole di #Napolitano.Quella che vuol solo distruggere non vincerá
— Enrico Letta (@EnricoLetta) 31 Dicembre 2013
Boom di ascolti per il discorso di Napolitano – Il discorso di fine anno del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, trasmesso a reti unificate su Rai1, Rai2, Rai3, Canale 5 e La7, è stato seguito come sempre con grande partecipazione. Quest’anno, nonostante il “boicottaggio” di Forza Italia e Lega, gli ascolti sono cresciuti. Sulle reti generaliste, il messaggio ha interessato 9 milioni 981mila telespettatori. Rispetto al 2012 ci sono stati 279mila spettatori in più, con un incremento del 2,8%. Complessivamente, quest’anno sulle reti Rai Napolitano è stato seguito da 7 milioni 098mila spettatori, su Canale 5 da 2 milioni 177mila persone, e su La7 da 706mila persone. Il 31 dicembre 2012, invece, sulle tre reti Rai c’erano in totale 6 milioni 373mila spettatori, su Canale5 2 milioni 637mila, su La7 692mila.