Con l’inizio del nuovo anno parto i saldi invernali. Saldi che dovranno aiutare un settore, quello del commercio, da tempo in crisi. Il settore dell’abbigliamento infatti ha chiuso un 2013 da bollino nero: 11.900 negozi chiusi.
I dati sono di Confesercenti, secondo cui abbiamo perso quasi mille imprese al mese. A partire da giovedì 2 gennaio, data di avvio della stagione in Campania e Basilicata. La spesa media si aggirerà intorno ai 150 euro a testa (155 secondo Confesercenti, 148 secondo Confcommercio che stima un volume d’affari complessivo di 5,4 miliardi).
“Dalle informazioni che provengono dai nostri associati – spiega Roberto Manzoni, presidente di Fismo, l’associazione Confesercenti del commercio al dettaglio di moda e abbigliamento – i prossimi saldi saranno i più convenienti degli ultimi dieci anni: gli imprenditori praticheranno sconti sostenuti per recuperare un anno difficile: oltre alla crisi economica, il settore è stato colpito anche dal clima, con una primavera fredda e un’estate in ritardo e troppo lunga. La conseguenza è stata un aumento delle rimanenze di magazzino e quindi delle opportunità per chi acquista in saldo. Anche le vendite di Natale sono andate peggio del previsto, registrando cali su tutto il territorio nazionale”.
E anche secondo Confcommercio, su 25,8 milioni di famiglie italiane ben 16 milioni faranno ricorso ai saldi in un clima di sfiducia e recessione economica. “Penso però – dichiara Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia – che prima o poi si dovrà assistere a un’inversione di tendenza della spesa delle famiglie ed auspico che ciò possa coincidere proprio in occasione dell’avvio di questi saldi. Insomma, dopo un lungo periodo così austero, spero che, nonostante le preoccupazioni, la demoralizzazione e lo sconforto, gli italiani non rinuncino al tradizionale e straordinario rito dei saldi”.