Cancellieri: a gennaio il reato di omicidio stradale
E’ il primo gennaio quando il Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, dichiara di aver intenzione di portare “entro gennaio, in Consiglio dei Ministri, un pacchetto di norme che conterrà anche l’introduzione del reato di omicidio stradale”. Questa importante idea di modifica del codice arriva poche ore dopo l’ennesimo incidente stradale causato da un pirata, e il bilancio è agghiacciante: due donne morte.
Il reato in questione, la sua introduzione nel codice, è un impegno preso dalla classe politica ormai da molti anni. E’ certo, però, che negli ultimi tempi è tornato prepotentemente alla ribalta: già il vice premier e titolare del Viminale, Angelino Alfano, aveva annunciato, due mesi fa, la nascita di un gruppo di lavoro interministeriale Interno – Infrastrutture per studiare dettagliatamente la questione. Aveva, poi, fatto eco al leader di Nuovo Centrodestra il sottosegretario alle Infrastrutture, Erasmo De Angelis, sottolineando la maggiore attenzione del governo nei confronti di pedoni e ciclisti. Impegno recentemente ribadito dallo stesso sottosegretario grazie ad un cinguettio su Twitter: “lavoriamo per un forte inasprimento pene per omicidio stradale”.
L’obiettivo, per l’ex Ministro dell’Interno, è quello di punire “gli autori di questi reati, che sono gravi, per fare in modo che le vittime abbiano la giustizia che meritano”. Interpellata telefonicamente dal Tg5, continua affermando che “spesso, infatti, le famiglie delle vittime si sentono offese nel loro dolore perché non hanno i riscontri che meriterebbero”. Plauso da parte del Partito Democratico che, attraverso il deputato Edoardo Patriarca, fa sapere come sia “positivo che il ministro Cancellieri pensi al reato di omicidio stradale. Non sia però solo un annuncio”.
Di fatto gli episodi di pirateria stradale sono sempre elevatissimi: l’Associazione sostenitori Polstrada, l’Aspas, sostiene che tra gennaio e novembre dell’anno appena passato sono stati constatati 902 eventi gravi di pirateria corrispondenti a 105 morti e 1.089 feriti.