I giudici del collegio di primo grado, della IV sezione penale del Tribunale, avevano concluso il processo con una condanna a sette anni di carcere e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per concussione per costrizione e prostituzione minorile. Nelle motivazioni della decisione, in particolare, si legge che “risulta innanzitutto provato che l’imputato abbia compiuto atti sessuali con El Mahroug Karima in cambio di ingenti somme di denaro, variabili, di circa 3 mila euro per volta, e di altre utilità quali gioielli”.
La condotta ritenuta criminosa, tuttavia, non si tradurrebbe nei soli rapporti sessuali in cambio di denaro o oggetti preziosi: per il tribunale, “la valutazione unitaria del materiale probatorio illustrato evidenzi[a] lo stabile inserimento della ragazza nel collaudato sistema prostitutivo di Arcore ove giovani donne, alcune delle quali prostitute professioniste, compivano atti sessuali in plurimi contesti”. Ora toccherà alla Corte d’appello pronunciarsi in secondo grado.