Legge elettorale, Alfano apre: “Sì al modello dei sindaci”. Gelo sulle unioni civili
“Rispetto a Renzi noi segniamo due punti decisivi a favore del Ncd. Il primo è che è stata unanimemente accettata l’idea di un contratto di governo; il secondo che sulla legge elettorale, che quel contratto non annovera, si parte dal meccanismo elettorale dei sindaci. Poi è giusto andare al confronto più largo possibile, e per noi sarebbe importante avere anche il sì di Forza Italia”.
Il vicepremier Angelino Alfano apre alle proposte messe sul piatto dal segretario del Pd Matteo Renzi. “Pigrizia e conservazione non ci appartengono. E infatti accettiamo l’accelerazione sulla riforma elettorale con il modello del Sindaco” afferma il leader del Ncd in un’intervista al Messaggero. Alfano non crede che dietro alla mossa di Renzi ci sia il tentativo di anticipare il voto.”Ci fidiamo che chi vuole la legge elettorale subito non punta subito dopo a far cadere il governo. Un gesto di fiducia per dimostrare che Ncd è il partito delle riforme. Peraltro – osserva – noi abbiamo tutto l’interesse, credo convergente in questo con Renzi, a fare bene prima dell’appuntamento elettorale delle Europee di maggio. Con buoni frutti nel paniere va bene per noi e per il Pd”.
Il vicepremier mette poi in chiaro i distinguo tra Pd e Ncd. “Renzi rende chiaro che per la sinistra, in una fase così drammatica per l’Italia, la priorità sta sull’immigrazione e sulle unioni civili. Mentre per noi prima degli immigrati vengono gli italiani. Le nostre priorità sono lavoro, impresa, famiglia. E shock burocratico”. Questi dunque i punti di divergenza tra il Ncd e il Pd, rimarcati da Alfano nel corso di un’intervista al Tg2: “Non si può pensare alle unioni civili senza pensare prima alle famiglie“. Anche sull’abolizione della legge Boss-Fini l’ex delfino di Berlusconi frena: “Tra quelli che si sono cuciti la bocca nel Cie di Roma alcuni avevano già conti in sospeso con la giustizia. Con la sicurezza degli italiani non si scherza”.
Per il vicepremier “Ncd è avvantaggiato da queste richieste di Renzi”. Quanto al Job Act, “non ci facciamo incantare: se si tratta di mettere un nome inglese alla solita vecchia zuppa, la nostra risposta è no grazie”, sottolinea Alfano. “Vogliamo capire cosa davvero intende il segretario del Pd, se sul serio supera i vecchi tabù della sinistra relativi al mercato del lavoro”. Su Ncd, “noi abbiamo il connotato di essere la forza decisiva per le sorti dell’esecutivo e determinante per le chance di futuro successo del centrodestra in Italia”.
Sul tema legge elettorale, un’apertura alle proposte di Renzi arriva da Renato Schifani, altro big degli alfaniani, che però nega la disponibilità a trattare sul Mattarellum: “Nessuna legge elettorale con questo sistema di bicameralismo è in grado di assicurare maggioranze certe e omogenee visto che il nostro Paese è tripolarizzato… Abbiamo aperto da tempo con coraggio al doppio turno di coalizione, con il ‘sindaco d’Italia’ come modello, che è sempre stato un cavallo di battaglia della sinistra. Ci muoviamo nel solco di questa coerenza auspicando che si raggiungano intese celeri nella maggioranza, allargata ad altri partiti a partire da Forza Italia – ha detto Schifani – che spero non voglia chiudersi a riccio. Sicuramente si troverà una intesa, ma noi abbiamo dimostrato già il nostro senso di responsabilità un mese fa quando Alfano ha lanciato il modello elettorale del ‘Sindaco d’Italia’. Sicuramente il Mattarellum non va bene”.
Andrea Turco