Il centrodestra nell’Unità: Ioannucci (ex FI) dentro il quotidiano di Gramsci
L’Unità, storico quotidiano fondato nel 1924 da Antonio Gramsci, segretario del Partito Comunista d’Italia (poi Partito Comunista Italiano, ndr), è nel caos. Una vera e propria rivolta quella dei giornalisti del quotidiano ‘rosso’ per eccellenza. A mandare in tilt la situazione è l’entrata nel capitale societario di Claudia Maria Ioannucci, avvocato e professoressa ordinaria di diritto amministrativo presso l’università dell’Aquila, ma soprattutto ex senatrice di Forza Italia.
La notizia è, in verità, di novembre scorso: l’ex parlamentare vicina a Lavitola (suo ex cliente, come lei stessa ha ammesso) acquisisce, attraverso la società Pei, il 13,98% della Nie, impresa che edita proprio l’Unità. Un gioco di scatole cinesi che però porta una persona di centro destra in una posizione di forza all’interno de l’Unità, fatto mai avvenuto in precedenza. Sebbene la questione sia di due mesi fa, il Cdr del quotidiano giura di non esser stato messo al corrente dell’entrata del nuovo membro e chiede “al socio di maggioranza di sostituire l’amministratore delegato che ha tenuto celato il nome di questo nuovo azionista al Comitato di redazione e l’identità dei titolari della società Pei srl”.
I giornalisti del quotidiano del Pd non usano mezzi termini e si rivolgono a Ioannucci: “Il nostro giornale non ha mai accettato l’ingresso di Angelucci perché ritenuto inopportuno con la storia della nostra testata. Quando siamo rinati come giornale abbiamo fatto la campagna contro le leggi ‘ad personam’ di Silvio Berlusconi, mentre lei era membro di Forza Italia. Pertanto riteniamo inopportuna la sua presenza e chiediamo che venga sostituita”. Del resto, fa sapere il Comitato di redazione, “i princìpi non sono negoziabili”. E mai ci si sarebbe aspettati che una persona direttamente legata al Cavaliere sarebbe entrata così prepotentemente nel quotidiano che più volte lo ha attaccato ed altrettante volte è stato, di converso, aggredito da lui stesso.
Risponde, a stretto giro, la diretta interessata, Claudia Maria Ioannucci: “Sono entrata nel capitale de L’Unità perché ogni giornale in difficoltà o che rischia di morire significa una ferita per la democrazia. Credo fortemente che ogni giornale abbia una sua linea politica. Proprio per questo vanno salvati tutti i giornali perché ci devono essere tante voci”. Punta il dito contro Il Fatto Quotidiano che, attraverso un suo articolo, avrebbe fuorviato i membri del Cdr Unità, annunciando poi una querela al quotidiano di Travaglio per aver trattato notizie false sopra di lei. Denuncia che potrebbe raddoppiarsi qualora L’Unità decida di dar seguito alla minaccia di causa per denigrazione di giornale concorrente.