Legge elettorale, Grillo: “Napolitano sciolga le Camere a gennaio”
Per Beppe Grillo questo Parlamento ha la data di scadenza, al massimo entro la fine di questo mese. O, per lo meno, la data di scadenza coinciderebbe con la pubblicazione della sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittime alcune parti del Porcellum. “Napolitano – scrive il leader M5S sul suo blog – dopo la pubblicazione delle motivazioni della Consulta, attesa per fine gennaio, deve sciogliere le Camere”.
Certamente per lui non può mettere mano alle regole il Parlamento ora in carica: “Il Parlamento attuale è incostituzionale – scrive – i suoi eletti sono stati nominati, il premio di maggioranza è abnorme. In Parlamento siedono 150 abusivi eletti grazie al premio di maggioranza del Porcellum. Gli abusivi sono di Pd, Sel, Centro democratico e Svp. La loro elezione non è neppure stata convalidata”.
In effetti Grillo fa un po’ di confusione sugli ultimi punti (i cosiddetti “abusivi”, per lo meno al Senato, stanno anche nel centrodestra, nelle regioni in cui ha avuto il premio di maggioranza, senza contare che, viste le liste bloccate, non c’è qualcuno più “abusivo” di altri”), ma la sua conclusione è univoca: “Questa gente, responsabile e fruitrice del Porcellum, dovrebbe occuparsi di legge elettorale e magari di riforma della Costituzione? Al massimo può andare a casa”.
CONSULTAZIONE ONLINE – Anche per questo, Grillo lancia nel blog una nuova proposta: una legge elettorale di produzione propria. “La legge elettorale del Movimento 5 Stelle sarà sviluppata on line a partire dalla prossima settimana insieme agli iscritti certificati (ad oggi circa 100.000)”. Le proposte in campo saranno illustrate dallo storico Aldo Giannulli, mentre l’intero procedimento dovrebbe completarsi entro febbraio: “sarà la posizione ufficiale del M5S – sottolinea il leader – da discutere in Parlamento quando un Parlamento legittimo sarà insediato”. Immaginando che Napolitano sciolga davvero le Camere entro il mese.
Stando così le cose, per Grillo si dovrebbe votare con il sistema proporzionale semipuro a preferenza lasciato in piedi dalla Corte (non ci sarebbero i tempi tecnici per approvare un’altra normativa elettorale, sciogliendo le Camere). Intanto però sull’argomento il 2 gennaio era intervenuto il vicepresidente M5S della Camera Luigi Di Maio, che sembra avere per il suo gruppo un’idea diversa: “Il Movimento 5 Stelle voterà per il ritorno alla Legge Elettorale Mattarellum, quella del 1993, l’ultima costituzionalmente valida e senza “mutazioni genetiche” su misura per i partiti. Se Renzi ha paura di perdere le prossime elezioni con il Mattarellum, lo ammetta. Perché a quanto vedo sta facendo di tutto per cucirsi ‘il vestito su misura’. Per noi alle elezioni non contano i metodi elettorali, ma la consapevolezza dei cittadini”.