Era la partita più attesa della stagione e la Juventus non l’ha sbagliata. La Roma si arrende dopo 70 minuti e lascia scappare i bianconeri che ora si trovano soli in testa alla classifica a 49 punti, con 8 punti di vantaggio sui giallorossi.
Per la vecchia signora, il risultato del big match ha un sapore ancora migliore: con questa ulteriore vittoria eguaglia il record della Juventus degli anni trenta, una delle più vincenti della storia, di dieci successi consecutivi. Prima sconfitta in campionato per la Roma del sergente Garcia che, evidentemente, ha completamente errato la preparazione alla partita.
Lo spettacolo non si fa attendere ed il gioco entra subito nel vivo: le due compagini non si studiano troppo a lungo e la Roma sembra la più vogliosa fra le due formazioni. Chi troppo vuole nulla stringe e, alla prima distrazione difensiva, i bianconeri passano immediatamente in vantaggio. Siamo al quindicesimo minuto quando Lichtsteiner coglie Tevez in area, l’apache si porta via la difesa giallorossa e serve Vidal che, dall’area piccola, trafigge De Sanctis.
Il gol non cambia il volto della partita, gli undici di Garcia, infatti, continuano imperterriti ad accattare complice una Juventus in versione attendista che riesce a rendersi pericolosa solamente con le falcate di Pogba e la velocità di Vidal. La Roma attacca ma in maniera molto disordinata: Totti e Ljajic sono fuori dai radar e a Gervinho non sono concesse le sue solite galoppate. Il giocatore più pericoloso degli ospiti è, senza ombra di dubbio, Pjanic che impegna un paio di volte Buffon.
Inizia la ripresa e la Juventus bastona la lupa. Il calcio di punizione battuto da Pirlo sulla sinistra si trasforma in un cross che viene sfruttato al meglio da Bonucci: liberatosi con una finta, il difensore bianconero si trova da solo in mezzo all’area ed è libero di insaccare in scivolata. La Juventus si esalta e la Roma accusa il colpo.
Garcia inserisce Destro e Torosidis per dare un’impronta più offensiva al gioco della sua squadra che, però, inizia ad accusare la stanchezza ed attacca, in modo sempre più disordinato, i padroni di casa, ordinatissimi in difesa. Sull’altra panchina, Conte è costretto a sostituire Tevez, affaticato, con Vucinic che torna a calcare il campo di gioco dopo quattro mesi di assenza.
Le luci del riflettori si spengono sullo Juventus Stadium quando lo stesso Vucinic segna il rigore provocato da un tocco di mano sulla linea di porta di Castan che viene espulso. Un minuto prima anche il capitano, dopo la sostituzione di Totti, De Rossi era stato espulso a causa di un brutto intervento a forbice su Chiellini che si era involtato sulla fascia.
La Roma, trovandosi sotto di tre gol ed in nove uomini, getta la spugna e si dedica ad uno sfrenato possesso palla per evitare di subire altri pericoli. Rizzoli, mostrando molta umanità, non ammette recupero e, al novantesimo, fischia il termine del big match che da ufficialmente il via alla fuga della Juventus.