Roma: rifiuti, cultura, bilancio tra le priorità di Marino
Roma: rifiuti, cultura, bilancio tra le priorità di Marino.
Dalla raccolta dei rifiuti al bilancio da far quadrare fino al mondo della cultura che protesta: nell’agenda del sindaco di Roma Ignazio Marino sono queste le priorità da tener d’occhio.
Le feste natalizie hanno messo a nudo le carenze nel sistema della raccolta dei rifiuti in città: cassonetti pieni dall’Eur a Boccea. “La situazione sta tornando alla normalità”, ha dichiarato ieri l’assessore all’Ambiente Estella Marino, provando così a chiudere una fase piuttosto burrascosa.
Nei giorni scorsi il sindaco ha chiesto una mano anche ai cittadini: “Ci aiutino a raggiungere l’obiettivo di una città più pulita e ordinata” ha scritto in una lettera aperta inviata al quotidiano Il Tempo, ribadendo l’obiettivo di arrivare entro il 2015 al 60 per cento di raccolta differenziata.
L’atmosfera in Campidoglio però resta pesante se è vero come scrive Repubblica che nei giorni scorsi tra il sindaco Ignazio Marino e l’assessore all’Ambiente Estella Marino si è sfiorata la frattura, con la seconda vicina alle dimissioni. A separare i due sarebbe stata una differenza di vedute circa l’appuntamento fissato per giovedì prossimo, quando si riunirà l’assemblea dei soci di Ama, l’azienda municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti. All’ordine del giorno la nomina del nuovo Cda. Alessandro Filippi e Ivan Strozzi si giocherebbero la poltrona di amministratore delegato.
Sciolto il nodo Ama, bisognerà affrontare di petto un altro problema: far quadrare i conti. Marino vuole presentare entro breve il bilancio previsionale del 2014 ma più passano i giorni, più vengono a galla buchi da riempire.
Il passaggio dalla Imu alla Iuc, ad esempio, costa qualcosa come 150 milioni di euro di gettito. Un tesoretto che potrebbe essere recuperato con l’aumento dell’addizionale Irpef, ma Marino vuole provarle tutte prima di dare il via libera a un innalzamento delle tasse.
Su una cosa il sindaco sembra deciso a non arretrare di un millimetro: ottenere dal governo un riconoscimento economico del ruolo di Roma Capitale. L’assessorato al Bilancio ha già preparato il conto da spedire a Palazzo Chigi: tra manifestazioni, ministeri, ambasciate infatti ammonterebbe a un miliardo di euro circa la spesa che Roma deve sostenere ogni anno.
Il Campidoglio intende far leva sul dossier per dimostrare la necessità di un contributo più corposo. In pratica, Roma non è una città come le altre e ha bisogno di più denaro, un concetto traducibile con la richiesta di un finanziamento statale da erogare alla città, per metterla in condizione di adempiere ai ruoli di una capitale.
E poi c’è il mondo della cultura, che a Roma ha rotto gli indugi e ha espresso tutto il proprio malcontento. Repubblica ha infatti raccontato di una lettera inviata dalla Sovrintendenza ai Beni culturali del Campidogio al sindaco Marino, all’assessore alla Cultura Flavia Barca e al vicesindaco Nieri.
Cosa chiede il mondo della cultura romana? Più attenzione, più spazio, più fondi, ma anche questioni tremendamente concrete come la nomina del sovraintendente e quella del direttore del Macro: “Cultura non significa chiudere al traffico i Fori imperiali” hanno scritto. “La pedonalizzazione dei Fori è il punto di partenza per la ricostruzione delle fondamenta di un sistema cultura prioritario per la vita della città” è stata la risposta dell’assessore Barca.