Francia, Manuel Valls “stop al comico antisemita Dieudonné”
In Francia, in questo periodo, non si parla d’altro: l’Affaire Dieudonné, il comico di origini camerunensi celebre per i monologhi contro gli Ebrei all’interno dei suoi spettacoli, è da settimane al centro del dibattito politico Oltralpe. Il governo socialista ha ingaggiato una lotta senza quartiere ai contenuti antisemiti delle sue pièces teatrali. La crociata del partito del Presidente François Hollande ha ottenuto un primo risultato significativo: l’interdizione della messa in scena della tournée francese di Dieudonné «Le Mur» nelle principali città interessate.
A dare impulso a tali misure, intraprese tra gli altri dal sindaco di Bordeaux Alain Juppé (ex fedelissimo di Jacques Chirac) e dai suoi omologhi di Nantes, Tours e Orléans, è stata una circolare del Ministro dell’Interno Manuel Valls dal titolo: «Lotta al razzismo e all’antisemitismo – Manifestazioni e riunioni pubbliche – Spettacoli di Dieudonné M’Bala M’Bala». Il responsabile della sicurezza nazionale (famoso per la sua «tolleranza zero» sulle questioni Rom e nomadismo) ha giustificato il provvedimento, adducendo alle precedenti condanne penali comminate al comico per le sue invettive razziste da palcoscenico.
Nel documento di tre pagine, diffuso il 6 gennaio ma annunciato da Valls già lo scorso 28 dicembre, si sollecitano i Prefetti cittadini a «Vigilare laddove vi siano parole che incitano alla discriminazione, alla violenza o all’odio nei confronti di una persona o un gruppo in ragione delle loro origini, della loro appartenenza o non appartenenza a un’etnia, una razza o una data religione». L’associazionismo ebraico nell’Esagono esulta: il comitato «Figlie e figli degli ebrei deportati di Francia» ha annullato una manifestazione anti-Dieudonné prevista a Nantes a ridosso della tappa cittadina della tournée, che si preannunciava comunque un vero e proprio successo (già 5.200 biglietti venduti).
Il provvedimento, nello specifico, consta in linee-guida che consentono ai Prefetti di valutare i rischi per l’ordine pubblico connessi agli spettacoli, per poi decretare o meno l’annullamento dell’evento. La direzione tracciata da Manuel Valls, tuttavia, è chiarissima: «Gli spettacoli di Dieudonné non hanno niente a che vedere con la creazione artistica (…) Si tratta di manifestazioni politiche in cui il comico riversa il suo odio nei confronti degli ebrei». Lo stesso Presidente Hollande ha esortato le autorità locali competenti a essere «Inflessibili» nell’applicazione della circolare.
Il pugno duro del Ministro nei riguardi del comico di colore ha incassato il sostegno di gran parte dell’opinione pubblica nazionale, ma ha altresì sollevato dubbi e polemiche. Tra le file dell’opposizione, se gli esponenti dell’UMP (centrodestra) hanno espresso il loro benestare all’iniziativa di Valls, la pasionaria del movimento populista del Front National, Marine Le Pen, ha parlato di una «Vendetta personale» operata dal socialista contro Dieudonné. Mentre quest’ultimo, tramite il suo legale, lamenta una grave limitazione della libertà d’espressione annunciando un ricorso alla Corte di Giustizia della Repubblica, la Lega per i Diritti Umani ha messo in guardia rispetto al rischio-martirizzazione dell’attore, sui cui potrebbero gravitare le simpatie della parte più reazionaria della popolazione.