P3 e N’drangheta negli archivi segreti del faccendiere Oliverio
P3 e N’drangheta negli archivi segreti del faccendiere Oliverio
Un po’ di anni di piombo, spruzzi di mafia calabrese – la terribile ‘ndrangheta -, la P3, alcuni parlamentari, forze dell’ordine ed altro ancora: è questo il cocktail di protagonisti che emerge dalle indagini del pm Giuseppe Cascini. L’oggetto, o meglio, gli oggetti in questione sono ricatti ed affari. A corollario la donna che ha dichiarato amore eterno a Silvio Berlusconi, l’attrice Sabina Beganovic.
Al centro di tutto c’è il commercialista/faccendiere Paolo Oliverio. Il nome del fiscalista, arrestato lo scorso 6 novembre con l’accusa di aver riciclato i soldi della ‘ndrangheta, torna alla ribalta nel momento in cui gli inquirenti hanno trovato nomi ‘pesanti’ all’interno del suo archivio segreto. Gli avvocati del faccendiere avevano chiesto la detenzione domiciliare ma il giudice delle indagini preliminari, Paola Della Monica, aveva sentenziato negativamente: “Le esigenze cautelari permangono immutate, in ragione sia di quanto va emergendo dall’assunzione di sommarie informazioni sia di quanto va emergendo dall’esame della documentazione, anche informatica, sequestrata. Si profilano, infatti attività di gestione di società, rapporti con l’amministrazione finanziaria, rapporti con persone del mondo dello spettacolo, che paiono prevedere il ricorso a pratiche quali la captazione non autorizzata di conversazioni, l’estorsione, l’intervento su procedure di controllo”.
Le aveva fatto eco il pm Cascini, confermando come emergesse “dalle indagini un quadro ben più ampio e allarmante delle attività criminose dell’indagato”. Dalle analisi viene fuori una sorta di ‘Stato nello Stato’ o ‘Stato parallelo’: anche qui si fanno intercettazioni. Si preparano addirittura fascicoli. Si arriva quindi ai ricatti. Alcuni dirigenti della Guardia di Finanza e di Equitalia vengono corrotti: delle verifiche del corpo e dell’agenzia già si sa tutto, in quanto proprio tutto è pilotato.
Un file ci mostra come avveniva un ricatto con le spalle coperte dalla GdF e da Equitalia. Il documento interessa l’estorsione di una donna, F.N.: “Attenzione F. state marciando male tu, Paolo Oliverio, R. e ancora l’amico avvocato R. e suo cognato lestofante. Se chiudete verifiche della Gdf illegalmente, e volete guadagnare solo voi, state sbagliando. F. la tua vita è in pericolo se volete continuare i lavori in tranquillità e stare sereni dovete pagare 150.000 euro al mese. Per il pagamento riceverete istruzioni tramite la I.T.R. di cui l’amministratore è Paolo”.
Anche la massoneria entra nel giro: sulla P3 è in corso un’inchiesta nella quale si sarebbe tentato di interferire. A provarlo dei documenti trovati all’interno della cassaforte del Superiore generale dei Camilliano, Renato Salvatore, arrestato assieme a due finanzieri ed Oliviero due mesi fa. Salvatore si sarebbe giustificato, durante l’interrogatorio, con la scusa che si trattassero di documenti di Oliveiro e che il Superiore generale servisse al faccendiere solo per conservarglieli.
Il Gip di Roma ha affermato quest’oggi che “nell’informativa del Gico della Finanza emerge che nel corso delle perquisizioni eseguite nei locali nella disponibilità dell’Oliverio è stata sequestrata una pen-drive contenente anche numerosi documenti in formato pdf. Sebbene la disamina sia ancora in corso, tuttavia si pone in evidenza il rinvenimento dei seguenti file: file numero 000455, denominato “cell.spy 334”, documento in cui viene descritta la procedura per l’installazione di un software denominato “spyphone” su un cellulare Nokia, utile per procedere ad attività di intercettazione di comunicazioni”. Brividi se si contestualizza tutto in uno Stato di diritto. Possibile che un privato abbia un potere simile? A quanto pare era ordinarietà per il fiscalista oggi in carcere.
E Began? Un file riguarda anche lei. E’ il numero 000488 e come titolo, quasi ad evitare qualsiasi errore, ha il nome di battesimo e cognome. Il Giudice per le Indagini Preliminari sostiene che quel materiale riconduca ad “un apparente visto turistico rilasciato alla stessa” attrice d’origine bosniaca.