La rassegna stampa del Tp, come la maggior parte dei quotidiani, apre con la possibilità di aumento per la nuova Tasi che potrà salire dal 2,5 iniziale fino al 3,3 per mille. Saranno i sindaci a scegliere l’entità del prelievo che sarà devoluto alle famiglie più deboli sotto forma di detrazioni fiscali. A come articolare gli sgravi dovranno pensare i Comuni. Da tutti questi prelievi arriveranno 1,1 miliardi di euro.
Il Corriere commenta “Uno sfibrante tira e molla”. La Stampa “Si chiacchera mentre l’Italia declina”. Il Sole 24 Ore “Tra incontri e piani la crisi non aspetta”. Il Messaggero “Tasi, ecco gli aumenti sulle case”. L’Unità “Governo ad alta tensione”. Il Giornale attacca ancora il ministro dell’Economia “Ministro da operetta. Saccodanni”. Avvenire titola “Casa, Aliquote più alte per aiutare le famiglie”. Libero “Governo di incapaci, Torna a casa Letta”. Il Mattino “Se lo Stato tradisce i patti con i cittadini”. Il Secolo XIX “Tasi più alta, ma è scontro”. Il Tempo “Pagheremo caro, pagheremo tutto”. Europa “La giornataccia del governo mentre Renzi col Job act”. La Padania chiede ironica “Governo chi?”.
Altre notizie. Repubblica si occupa del Job Act presentato dal segretario Pd “Renzi riscrive l’agenda del governo”. Il Manifesto “I polli di Renzi”. Per il Fatto Quotidiano sono “5 i ministri da rottamare. Tra questi la Cancellieri, Saccomanni, Carrozza, Lupi e De Girolamo”.