Alfano minaccia la crisi: “Via dal governo se nel patto propongono i matrimoni gay”
Alfano minaccia la crisi: “Lasciamo il governo se propongono i matrimoni gay”
Più chiaro di così non potrebbe essere Angelino Alfano, nel commentare le voci che vorrebbero inserite nel patto di governo soluzioni giuridiche per le unioni omosessuali e sull’immigrazione (oltre che le proposte in materia di legalizzazione della cannabis): con le nozze gay il governo cade.
La presentazione del libro-manifesto per il Nuovo centrodestra, I moderati, è l’occasione per un affondo senza precedenti: “Se propongono il matrimonio gay – minaccia Alfano alla componente di centrosinistra del governo – ce ne andiamo un attimo prima a gambe levate e denunciandolo all’opinione pubblica. Siamo in un governo con la sinistra, ma è sufficiente leggere la rassegna stampa delle ultime 96 ore per rendersi conto che se non ci fossimo noi, la sinistra riterrebbe normale legalizzare la canna, i matrimoni e le adozioni ai gay e spalancherebbe le frontiere. Questo è il riformismo della sinistra, il loro universo valoriale”.
Il suo partito, insomma, sarebbe un argine a una deriva sostanzialmente immorale: “Siamo al governo – sottolinea il vicepremier – per fare scudo a delle cose che la sinistra farebbe se non ci fossimo noi, che crediamo che la famiglia sia composta da un uomo e da una donna, come descritto dalla Costituzione. Siamo i riformatori di un campo alternativo alla sinistra. Sappiamo quello che c’è da riformare e quello che c’è da conservare”.
Non vede con urgenza Alfano il tema del rimpasto (“Di fronte a tutto ciò che sta succedendo, il problema delle sedie nel governo non credo sia emergenziale. Se qualcuno lo porrà, lo affronteremo, ma non credo sia essenziale nel 2014”), mentre non sembra avere dubbi sulla tenuta dell’esecutivo (a meno, come si è visto, di scossoni sul programma): “Renzi dice che per lui il governo può andare avanti fino al 2015. E io mi fido – ha detto -. Renzi lo ha detto pubblicamente, è un leader di nuova generazione e ha tutto l’interesse a dire una cosa e fare la cosa che ha detto. Era tipico dei vecchi leader dire una cosa e farne un’altra. Sulla sua volontà di mandare avanti il governo mi fido di lui. Manterrà quel che ha detto”.
Bocciatura senza appello invece sul suo Jobs act. “Is the same old soup, è la stessa zuppa di sempre”, secondo Alfano: “In questo momento siamo alle perifrasi – ha aggiunto – e lo dimostra l’apertura da parte della Cgil”.
Gabriele Maestri