Dopo 13 giorni dall’incidente Michael Schumacher versa ancora in gravi condizioni all’ospedale di Grenoble sebbene il suo quadro clinico si sia stabilizzato.
La procura e la Gendarmerie nel frattempo indagano sulla dinamica dell’incidente che ha coinvolto il 7 volte campione del mondo. Patrick Quincy, procuratore di Albertville, sembra voler escludere ogni responsabilità del ex pilota.
Il procuratore, infatti, avrebbe esaminato con cura il filmato proveniente dalla videocamera posta sul casco di Schumacher riuscendo, grazie ad accurate analisi tecniche, a stabilire il luogo della caduta, la velocità( che non era elevata) e la distanza dalla pista ( circa 8 metri). Dal video si evince, inoltre, che Michael Schumacher, al momento della caduta, era in pista e non in neve fresca. Tutti questi elementi fanno pensare che la caduta dell’ex pilota sia da attribuire ad una tragica fatalità ma, a questo punto delle indagini, la procura non può ancora stabilire con certezza se Schumi abbia commesso o meno un’imprudenza.
Da Albertville arrivano altre due notizie che smentiscono quanto riportato sui giornali nei giorni precedenti. La prima smentita riguarda l’esistenza di un filmato sull’incidente ad opera di un turista mentre la seconda il fatto che Schumacher sia caduto nel tentativo di soccorrere una bambina.
L’esclusione definitiva di responsabilità di Michael è un argomento che va trattato con delicatezza. Anche per motivi assicurativi. Cinque anni fa, infatti, l’impianto di Maribel fu condannato, a causa di una mancata segnalazione di pericolo sassi sulla pista, a risarcire per 86 mila euro una donna che aveva subito fratture multiple.
Ovviamente, nel caso dell’ex pilota, le cifre sarebbero molto più alte. Anche se la procura ha detto che la pista era ben segnalata l’onere di provare un comportamento doloso, al fine di tutelarsi legalmente, da parte di Schumacher aspetta all’impianto di Maribel.