La morte di Miss Venezuela riunisce il Paese
La scorsa sera, tutti i ministri venezuelani hanno presentato le dimissioni al proprio Presidente, Nicolás Maduro. Ufficialmente si tratta di una decisione presa “per facilitare il rinnovo del governo in questo nuovo anno appena iniziato”, come ha comunicato lo stesso Maduro su Twitter. Tuttavia, vi è soprattutto uno scenario di grande commozione popolare suscitata dal recente omicidio dell’attrice Monica Spear Mootz e di suo marito Thomas Henry Berry, uccisi durante una rapina lo scorso 6 gennaio vicino a Puerto Cabello, mentre la loro figlia (di appena 5 anni) è rimasta ferita gravemente. Una vicenda che non solo ha indignato l’intera popolazione venezuelana, ma ha evidenziato lo stato di emergenza sulla sicurezza nazionale.
Si tratta di una delle maggiori sfide del Paese sudamericano, che è considerato fra quelli più pericolosi del mondo per l’elevato numero di omicidi. Secondo l’Observatorio Venezolano de Violencia (OVV), nel 2013 si sono registrate circa 25000 morti violente. Così tutti i membri del governo venezuelano hanno concordato di intraprendere una scelta per provvedere, assieme alle altre forze politiche, all’attuazione di un immediato piano di emergenza contro la criminalità, accogliendo l’appello del padre della vittima, Rafael Spear: “Opposizione, governo, società civile, tutti dobbiamo unirci per porre fine a questo karma che sta distruggendo i nostri figli, i nostri genitori, i nostri fratelli”.
È stato necessario quindi la morte violenta dell’attrice, nonché Miss Venezuela nel 2004, e di suo marito per mettere d’accordo il governo e l’opposizione, tenuto conto che l’atrocità del loro omicidio abbia compromesso l’immagine del proprio Paese a livello internazionale. Secondo quanto la ricostruzione dei fatti, l’automobile su cui viaggiava la coppia è stata costretta a fermarsi lungo la strada a causa dello scoppio di almeno due pneumatici, dovuto alla presenza sull’asfalto di oggetti appuntiti. Erano stati messi lì di proposito dalla banda di rapinatori, composta di 11 persone, le quali dopo aver costretto i due coniugi a scendere dall’automobile, li hanno rapinati e uccisi.
Già 7 membri della banda sono stati arrestati, grazie all’identificazione avvenuta tramite una fotocamera digitale che era stata rubata nel corso dell’aggressione alla coppia ed è stata trovata in possesso di un uomo, che l’avrebbe acquistata dagli autori dell’aggressione. Sebbene il commissario José Gregorio Sierralta abbia già annunciato che il caso sia ormai risolto, sono ancora ricercate altre quattro persone, considerate come i “collaboratori materiali”.
Il sacrificio di Monica, che finora sta occupando le prime pagine di tutti i quotidiani nazionali, ha sollecitato Maduro a realizzare un rilevante rimpasto di governo e ad aprire un gabinetto di crisi per predisporre un piano di emergenza contro la criminalità dilagante. Infine, lo stesso Maduro ha provveduto a stringere la mano a Henrique Capriles Radonski, il leader dell’opposizione, mettendo da parte tutte le divisioni che caratterizzano in Venezuela, permettendo di immaginare che forse non si rivelerà un sacrificio inutile.