GOP: al via le primarie
Steward Greenleaf |
Appena di rappresentanza si può considerare la candidatura di Stewart Greenleaf. Nato nel 1939, membro del Senato per la Pennsylvania ininterrottamente dal 1979, si è distinto nella politica locale per aver condotto efficaci campagne per l’abolizione del fumo nei luoghi chiusi nel suo stato. La sua politica si basa sul rilancio degli USA da ottenere tramite un’iniezione massiccia di liquido per abbassare il debito pubblico e rilanciare l’economia nazionale.
Jon Huntsman |
Quarto candidato è Jon Huntsman, classe 1960 ed ex governatore dello Utah. Di posizioni piuttosto nette sulla politica estera – aggressivo verso l’Iran, fermo nell’appoggio a Israele – ha presentato un piano economico che il Wall Street Journal ha definito imponente e positivo, basato su una progressiva riduzione e semplificazione delle imposte, in special modo a favore delle imprese. Piuttosto liberale sui temi etici, è a favore delle coppie di fatto – ma non del matrimonio – tra esponenti dello stesso sesso. In passato ha espresso posizioni favorevoli ad una legislazione verde che imponesse svantaggi economici alle industrie inquinanti, ma con l’inasprirsi della crisi economica ha modificato la propria posizione sul tema.
Forse anche per le proprie posizioni piuttosto moderate, è agli ultimi posti nella competizione elettorale secondo i principali istituti di sondaggistica.
Fred Karger |
Anche Fred Karger, nato nel 1950, ex attore, pare non avere alcuna speranza di intascare lanomination. Attivista per i diritti civili degli omosessuali, si è speso in numerose campagne contro la loro discriminazione e a favore della legalizzazione del matrimonio tra esponenti dello stesso sesso. È inoltre sostenitore della proposta di abbassare a 16 o 17 anni l’età per ottenere il diritto di voto.
Andy Martin |
Classe 1945, Andy Martin fa parte della schiera dei perennial candidates, ovvero quei politici che ad ogni elezione ripropongono la propria candidatura pur senza reali speranze di successo. Secondo i principali quotidiani statunitensi, sarebbe stato lui a spargere la voce – poi rivelatasi falsa – della fede islamica del Presidente Barack Obama. Nella sua carriera politica è già stato associato ad un caso di bancarotta e ad episodi di antisemitismo.
(per continuare la lettura cliccare su “4”)