“Miché, scusami, al Fatebenefratelli facciamogli capire che un minimo di comando ce l’abbiamo. Altrimenti mi creano “coppetielli” con questa storia. Mandagli i controlli e vaffanculo”. Così la Ministra delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Nunzia De Girolamo, in quota Nuovo Centrodestra, nel luglio 2012, al tempo semplice parlamentare Pdl. A far venire alla luce le parole del ministro sono le intercettazioni ‘captate’ da un dirigente della Asl e finite nell’inchiesta sulla sanità campana: qui De Girolamo si rivolge a Michele Rossi, manager della Asl di Benevento, affinché arrivassero i controlli nel bar dell’ospedale Fatebenefratelli ambito dallo zio dell’esponente di centrodestra. Ed è bufera politica. Da più parti arrivano le richieste di dimissioni.
Questa vicenda è una doccia fredda per il governo Letta, già messo in difficoltà, nei giorni precedenti, dal pressing di Renzi e ‘risolti’ in un incontro chiarificatore premier-sindaco di Firenze. Il rimpasto, auspicato da Renzi per contestualizzare la nuova stagione politica completamente modificata rispetto quella uscita dalle urne undici mesi fa, sembra sempre più vicino, anche per mezzo dell’affaire De Girolamo che, pur ammettendo di avere commesso un errore “nell’usare espressioni poco eleganti, – queste locuzioni – le ho usate in casa mia e sono state registrate abusivamente e illegalmente”.
Anche per questa ragione il ministro ha deciso di non lasciare: “Questa gogna è una barbarie”. Si difende: “Ero e sono fuori da nomine, gare, primarie altro ancora. Dalle trascrizioni che sono in possesso della stampa e non della sottoscritta, si potrà riscontrare che non ho mai fatto il nome di una ditta da favorire in una gara, mai chiesta una nomina o un incarico”. Ma nonostante tutto si sente “tranquilla”, non essendo indagata: “Non ho fatto nulla di irregolare o di illecito e c’è la magistratura che indaga. Io credo nella giustizia senza se e senza ma e mi sento tutelata da inquirenti che fanno il loro dovere piuttosto che da un rincorrersi di dichiarazioni e contro dichiarazioni utili solo per animare maliziose e diffamatorie ricostruzioni giornalistiche”.
Ma la responsabilità politica c’è, eccome. A pensarla così più gruppi parlamentari, a cominciare dal Movimento 5 Stelle, che attacca frontalmente: “In un Paese normale ministri come Annamaria Cancellieri, amica della famiglia Ligresti coinvolta in scandali e arresti, o come Nunzia De Girolamo che fa favori allo zio per l’apertura di un bar in un ospedale, si sarebbero già dimessi”. Aggiunge il deputato grillino Luigi De Maio: “Venire a riferire in aula sarebbe il minimo”.
Le sue ex colleghe di partito, Mara Carfagna e Daniela Santanchè la scaricano: “Non conosco i dettagli della vicenda, da quello che leggo denota uno stile che non posso assolutamente condividere”, sostiene la prima. “Ritengo corretta e di grande equilibrio la posizione assunta dalla collega Mara Carfagna rispetto alla vicenda De Girolamo”, fa eco la seconda. E dal Nazareno (sede nazionale del Pd, ndr) arriva una richiesta esplicita rivolta alla ‘alfaniana’: “Il ministro De Girolamo deve chiarire in Parlamento e poi si valuterà il suo comportamento”.
Alla luce di tutto questo (si aggiunga che la De Girolamo è sposata con un lettiano doc, Francesco Boccia, deputato Pd), la posizione dell’esponente del Ncd è in bilico, come quella di molti altri membri del Governo. Saccomanni è solo l’ultimo della lista, messo al centro di infuocate polemiche dai renziani nei giorni scorsi. Letta, al ritorno da Città del Messico, sembra sempre più convinto che un rimpasto sia l’unica soluzione per sopire gli animi. I prossimi giorni saranno, quindi, fondamentali per risolvere le situazioni in seno all’esecutivo guidato dal democratico di Pisa. O per costituire un nuovo Governo.
DE GIROLAMO: “RIFERIRO’ IN PARLAMENTO” – Arriva la replica del ministro: “Sono più che disponibile a chiarire al più presto in Parlamento gli aspetti di questa sconcertante vicenda che mi vede sottoposta a un linciaggio mediatico senza precedenti pur non essendo io coinvolta nell’indagine”. “Ribadisco -afferma ancora De Girolamo – di essere vittima di registrazioni abusive in casa mia da parte di chi è stato sottoposto a misura cautelare dalla magistratura per presunti reati commessi nell’Asl di Benevento e di testimonianze raccolte dai giornali da parte di personaggi già noti alle forze dell’ordine e ai giudici”. “Il mio mandato -aggiunge- è, sin dal primo giorno del mio insediamento, nelle mani del Presidente del Consiglio, ma sono pronta a difendere con tutte le forze che ho in corpo la mia dignità e la mia onestà”.