Continua la campagna di rigetto nei confronti della stampa italiana da parte di Beppe Grillo. In mattinata, infatti, sul blog è apparso un post intitolato “I serial killer della disinformazione contro il M5S”. Oggetto della questione due articoli del 10 gennaio di Nazione e Repubblica che, secondo il leader pentastellato, sono promotori di una “disinformazione metodica, chirurgica, seriale che denota un comportamento attento, che non lascia nulla al caso, maniacale, patologica”.
Il primo articolo incriminato riguarda la rappresentazione della composizione dei vari gruppi al Senato in cui il M5S viene “genericamente compreso” sotto la voce “altri”. Per la precisione, si legge tra le righe, il M5S ha 54 senatori e quindi risulta fondamentale e determinante al momento di votazioni, interrogazioni parlamentari e mozioni di sfiducia. “Il M5S scompare senza far rumore. Per il lettore non c’è più, non conta, nulla può e nulla fa” sottolinea Grillo ironicamente.
Il secondo, riguarda invece un articolo di Repubblica (edizione di Milano) in cui vengono rappresentati i rimborsi elettorali recepiti dai vari gruppi in Lombardia. Il M5S, dal grafico, sembra aver disposto di 600 mila euro di rimborsi. Poi, però, un asterisco corregge: “Rimborsi non utilizzati per decisione di M5S”. Certosina precisione, quella di Grillo visto che il grafico potrebbe essere interpretato in varie maniere (rimborsi effettivamente recepiti o solo quelli spettanti di diritto ai vari gruppi) ma lungi da noi inoltrarci nella selva della più oscura dietrologia da complotto planetario.
“È una disinformazione scientifica, al di sotto del livello di coscienza: subliminale” conclude Grillo e “la vittima è sempre il M5S che o non esiste o è come gli altri”. Ma il tutto sembra solo il condimento per un epilogo al vetriolo: “Vanno fermati colpendoli dove più fa male, nel portafoglio (come se già i giornali navigassero nell’oro, Repubblica ha perso dal 2012 50 mila copie, ndr). Non comprate più la Repubblica e la Nazione”.