Caucus in Iowa: Romney vince di un soffio
Risultati definitivi in Iowa (tra parentesi il numero di delegati ottenuti):
Romney 25% (7)
Santorum 25% (7)
Paul 21% (7)
Gingrich 13% (2)
Perry 10% (2)
Bachmann 5% (0)
Huntsman 1% (0)
Ebbene sì, dopo tanta attesa il primo atto delle Primarie dei Republicani ha avuto luogo. Come di consueto, il primo appuntamento, quello dei caucus in Iowa, è stato avvincente, e questa volta forse lo è stato più del solito, con una notevole corsa a tre da cardiopalma tra Mitt Romney, Rick Santorum e Ron Paul, conclusasi con una vittoria di Romney con soli otto voti di scarto su Santorum.
Queste Primarie, fino ad ora, almeno dal punto di vista dei sondaggi, sono state caratterizzate da Romney che si è sempre attestato tra il 20 ed il 25%, e da quotazioni molto altalenanti per i suoi avversari, che più volte sono volati in testa e poi crollati anche nel giro di pochi giorni. L’Iowa, da questo punto di vista, è stato uno specchio coerente di questa situazione. Romney è sempre stato dato intorno al 20% circa, e contro di lui prima la Bachmann, poi Perry, poi Cain e poi Gingrich erano stati dati per favoriti, salvo poi crollare. Negli ultimi giorni, però, si era registrato un consistente aumento di consensi per Ron Paul, forte del sostegno degli elettori più liberali (e liberisti) e dei più giovani, così come si era registrato un forte consenso dell’elettorato conservatore (quello che aveva già guardato a Bachmann, Perry, Cain e Gingrich, per intenderci) verso Rick Santorum, un candidato che per mesi aveva viaggiato, nei sondaggi in Iowa, intorno al 4-5%. Ed alla fine, quindi, Paul ha confermato quel 21% che gli davano i sondaggi, Santorum ha realizzato un vero exploit, raccogliendo un 25% che fino a poco tempo fa sembrava impensabile, e Romney ha riconfermato quel 25% che prese in Iowa anche quattro anni fa, quando fu sconfitto da Mike Huckabee, punteggio che questa volta, però, gli permette di ottenere la prima posizione. Gingrich e Perry, invece, si fermano rispettivamente al 13% e 10%, due punteggi che erano nell’aria ma non troppo entusiasmanti, discorso che si può fare anche per il 5% della Bachmann, mentre l’1% di Huntsman sembra più una testimonianza che altro.
[ad]E’ comunque interessante fare un confronto con il voto in Iowa nel 2008, prendendo in esame i soli candidati che hanno superato il 10% dei consensi. Si nota, infatti, come Mitt Romney, come già detto, abbia confermato il 25% di quattro anni fa, mentre Paul, anche lui in campo pure nel 2008, ottiene il 21%, ovvero un punteggio di poco inferiore al 23%, che sarebbe la somma del suo 10% di quattro anni fa e del 13% che prese un altro candidato Liberale in campo al tempo, ovvero John McCain. Sommando i risultati di due candidati molto conservatori come Santorum e Perry otteniamo il 35%, ovvero un risultato superiore di pochi decimali a quello che un altro candidato molto conservatore come Mike Huckabee ottenne quattro anni fa, ed il 13% di Gingrich è esattamente lo stesso punteggio che ottenne Thompson (anch’esso piuttosto conservatore) nel 2008. Insomma, possiamo dire che, in un Paese come gli Stati Uniti in cui, in genere, l’elettorato è estremamente mobile, questa volta, seppur magari casualmente, si è mostrato molto più statico di quanto alla fine ci si potesse aspettare.
Tornando al 2012, se guardiamo la mappa delle Contee dell’Iowa ci accorgiamo di come nelle contee dell’Est, tradizionalmente più vicine ai Democratici, vincono i candidati più Liberali, come Romney e Paul, mentre nelle più conservatrici vince Santorum ed, in due casi, anche Perry. Anche sotto questo aspetto, poche sorprese.
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