L’Aquila, direttore Confcommercio barricato in Bankitalia
Celso Cioni, direttore di Confcommercio L’Aquila, si è barricato nella filiale di Bankitalia e minaccia di darsi fuoco. L’obiettivo della protesta: “lanciare un grido di dolore dei piccoli commercianti di questa martoriata città”. Annuncia l’inizio dello sciopero della fame e della sete e minaccia: “Se saranno forzate le porte del bagno dove sono barricato, ho con me benzina e accendino”.
Cioni ed il colloquio col prefetto – Celso Cioni ha chiesto “almeno un colloquio telefonico” con il prefetto. “Voglio ottenere qualche iniziativa concreta per uscire da questa situazione. Sono consapevole che rischio l’arresto, ma per un motivo giusto non ho timori. Questa è una giusta causa per migliaia di persone”.
Le ragioni della protesta – “Protesto – ha detto Cioni ai microfoni di SkyTg24 – per difendere i commercianti e i piccoli imprenditori costretti dal terremoto a lasciare i propri negozi e le proprie attività senza ottenere alcun sostegno e facendo debiti. Ci sono stati casi di suicidi. Molti ricorrono a medici e psicologi o a psicofarmaci per sostenere questo stato di cose di cui non hanno colpe. Il governo deve rivedere le condizioni del sistema bancario almeno nei paesi del cratere e della città, che è ancora militarizzata. Qui non possono essere applicate le stesse regole di luoghi dove non è successo nulla. Siamo stati costretti a respingere finanziamenti di 10mila euro per piccoli imprenditori. L’Aquila in queste condizioni non può ripartire, la ricostruzione non decollerà mai. Pretendiamo di poter esercitare il diritto al lavoro come prevede la Costituzione”.
L’Aquila provata dopo arresti e dimissioni sindaco – La scorsa settimana a L’Aquila sono stati arrestati politici e dirigenti con l’accusa di aver intascato tangenti collegate alle opere di ricostruzione post-terremoto. Sabato il sindaco della città Cialente ha rassegnato le proprie dimissioni.