Simbolo delle larghe intese Pd-Pdl (oggi democratici e frangia alfaniana del Nuovo Centrodestra), il matrimonio tra i parlamentari Francesco Boccia e Nunzia De Girolamo, appartenenti ai due schieramenti contrapposti ma amici, è da sempre considerato da buona parte dell’opinione pubblica l’unione rappresentativa del grande inciucio politico italiano.
Ma sulla vicenda che ha colpito la moglie Nunzia – da poco più di una settimana nel tritacarne mediatico per via della presunta gestione invadente dei quadri dell’Asl di Benevento, sua città natale –, il parlamentare del Pd Boccia sembra volerla convincere a farsi da parte: “Chi sbaglia paga sempre, ma chi sbaglia io lo faccio decidere alla magistratura non lo decido io”, ha detto l’esponente dem pugliese, confermando così la sua fermezza nel valutare la vicenda: “La richiesta di dimissioni per mia moglie è più che lecita. Loro hanno il loro diritto, perché questa è la politica, sono le regole della politica. Li comprendo, li capisco, è successo molte altre volte”.
E pensare che in un’intervista doppia a Le Iene di qualche tempo fa il ministro De Girolamo aveva risposto positivamente (in maniera divertita) alla domanda: “Sei mai stata intercettata?”. Ironia della sorte, a registrare le sue parole compromettenti ci ha pensato l’ex direttore dell’Asl beneventana Felice Pisapia. Per questo motivo neanche il marito può continuare a proteggere la compagna di vita: “Non mi sono mai sottratto sull’etica – ha ribadito Boccia –, io che dell’etica e della responsabilità ho fatto la mia ragione di vita”. Ecco, l’etica della responsabilità, quella che potrebbe sancire presto la fine del sodalizio Letta-Alfano, mentre l’altro matrimonio di larghe intese continuerà a durare felicemente nei prossimi anni.